Lazio, Sarri: "L’obiettivo era fare contento il nostro popolo, poi penseremo ai punti"

06.11.2022 21:10 di  Marco Campanella  Twitter:    vedi letture
Lazio, Sarri: "L’obiettivo era fare contento il nostro popolo, poi penseremo ai punti"
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Al termine di Roma-Lazio, ha parlato Maurizio Sarri

Maurizio Sarri a DAZN

Quanto sono importanti questi tre punti?
“Oggi l’aspetto importante era fare contento il nostro popolo, poi penseremo ai punti. L’obiettivo era fare contento il nostro popolo”.

Un commento sui centrali di difesa? Il gol non è casuale, il pressing di Pedro è pensato per non far aprire sugli esterni:
“Sì, l’avevamo preparata così, per tenere dentro i terzi di difesa. L’obiettivo era attaccarli così. La partita non è stata di altissimo livello dal punto di vista tecnico, ma c’è stato un grande dispendio fisico e mentale. Alla fine è stata bella da vedere. I centrali hanno fatto una prestazione di livello, non era facile contro la fisicità della Roma”.

Quanta soddisfazione c’è nel vedere la propria squadra così ordinata? È andata come l’avevi preparata?
“Sì, dà soddisfazione. Veder giocare i ragazzi con anima e cuore è ancor più soddisfacente”. 

Sente qualcosa di speciale per la vittoria?
“Questo è uno dei derby più sentiti del mondo. A Londra ho giocato tanti derby, ma non c’è questo trasporto. Non è una partita normale e probabilmente questa settimana abbiamo pagato questo. La testa era già a oggi”.

Come sta Luis Alberto?
“Prima voleva uscire perché aveva sentito un movimento strano del ginocchio, poi voleva provare ma il cambio era partito. C’era rischio di restare in 10 e in quel momento non potevamo permettercelo”.

Cosa ha detto a Felipe Anderson dopo e prima della partita?
“Dopo gli ho fatto i complimenti. Prima gli ho detto di fare una partita vibrante perché è quello che voleva il nostro pubblico”.

Maurizio Sarri a Sky Sport

Quanto è felice?
“Le problematiche che dite tutti, non le ho viste. Abbiamo perso con la Salernitana e può capitare. Contro il Feyenoord abbiamo perso giocando bene, hanno vinto su una nostra disattenzione”. 

L’avete preparata così?
“In difesa sì. Poi è venuto fuori l’animo del Derby. Siamo stati bravi sulla fisicità, senza perdere solidità difensiva. Abbiamo perso qualità nel finale, ma non l’ordine”. 

Tanti cambi di mentalità.
“Può essere positivo, vediamo. Qui il Derby è sentitissimo, avevo chiesto di giocare per il popolo laziale. Sono stanchissimo, i 10 minuti di recupero mi hanno devastato”.

Maurizio Sarri in conferenza stampa (Dall'inviato all'Olimpico Gabriele Chiocchio)

Dopo la partita Mourinho ha detto che l'assenza di Dybala pesava più quella di Milinkovic e Immobile, ma il laziale ha segnato di più. È d'accordo?
"Ho avuto la fortuna di allenarli entrambi, sono giocatori speciali. Paolino ha caratteristiche diverse rispetto a Ciro, ma è un giocatore pesante, con me ha fatto una stagione di livello molto molto elevato, ma dire che valga più l'assenza dell'uno o dell'altro è sempre difficile. Se la Roma gioca come nel primo tempo, Dybala può fare bene, se gioca come nel secondo, con ricerca di palle alte, Dybala sparisce dalla partita. Parliamo di due fuoriclasse".

Qual è l'aspetto che la rende più orgoglioso?
"È stata una partita sporca, ci mettevano palloni dentro l'area azione dopo azione e poteva diventare una situazione pericolosa. Nello sporco di questo finale siamo rimasti composti, non ci siamo disuniti e questo è un aspetto importante. Ci è costato molto anche in fase offensiva".

Felipe Anderson le fa dormire sonni tranquilli da centravanti?
"Nel finale sporco avere Ciro a tirare sportellate è importante, Felipe fa bene l'attaccante centrale in base alle sue caratteristiche, è un giocatore fastidioso, in più quest'anno ci sta mettendo qualche gol. Se rientra Ciro siamo più contenti".

Com'è stato affrontare questi due giorni dopo l'eliminazione dall'Europa League? 
"Ho tirato su subito il gruppo, ho detto loro di non ascoltare nessuno perché il commento sarebbe stato solo sul risultato e non sulla partita. Se vuoi vincere le partite devi essere cattivo, cinque uno contro uno col portiere senza segnare non si possono fare, la partita va analizzata per la prestazione, non per il risultato. Il Feyenoord in casa dà 3-4 gol a tutti, con noi ha avuto solo una palla gol. Il morale non era segnato, c'era un velo di incazzatura perché andare fuori non fa piacere a nessuno".

Cataldi e Romagnoli?
"Due partite di livello, per loro non è facile perché la gestione mentale è complicata, siamo stati doppiamente bravi".

Una parola sul pubblico della Lazio?
"Ai ragazzi stamani ho detto che non ci giocavamo i punti, ma che si giocava per il popolo laziale, che da noi pretendeva anima, cuore, generosità e personalità e sarebbe stata contenta se l'avessero visti. La vittoria è dedicata a loro".

I suoi difensori erano sicuri nell'anticipo perché avevano i centrocampisti vicino. Questa partita difensiva è un'esperienza che mancava?
"Non è una scelta, nel finale hanno cominciato a metterci palla lunga su con quattro riferimenti fisici, non potevamo difendere coi quattro centrocampisti lontani, sarebbe stata follia. I ragazzi sono stati bravi a lavorare nello sporco rimanendo ordinati, ed è un bel segnale".

Questa può essere una gara della svolta dal punto di vista del carattere?
"Sono partite di forti motivazioni, la gara della svolta sarebbe essere quelli di stasera col Monza. Quindici giorni fa dissi che le partite difficili sarebbero state Salernitana e Monza, in un momento in cui hai speso tante energie ti ritrovi a giocare con squadre meno blasonate e può portare a un errore mentale. Aspettiamo".

Luis Alberto?
"Ha avuto una sensazione brutta, temevo qualcosa al ginocchio. Quando si è rialzato non voleva più neanche uscire, in quel momento della partita ha fatto segno col ginocchio, non è un momento di partita in cui si poteva rimanere 3-4 minuti in 10 attendendo la decisione dei medici e ho preferito fare il cambio subito. Un infortunio di leggera entità".

Pedro?
"Si stava indurendo il polpaccio, l'anno scorso ha avuto qualche problemino e ha chiesto il cambio".