Fiorentina, Montella: "Vediamo come sta Chiesa. Una parte del mio cuore è a Roma. Mercato? Fatemi mangiare il panettone..."
Il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Montella, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma, in programma domani alle 20:45. Di seguito le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com.
Cosa si porta dietro la sfida contro l'Inter?
"I ragazzi hanno dato una risposta importante. Ci sono stati tanti tanti segnali positivi nel pareggio contro l'Inter"
Come sta Chiesa?
"Ha preso una botta alla caviglia nei primissimi minuti contro l'Inter. Aveva un buco sul collo del piede, un'ematoma. Ha preso un antinfiammatorio per continuare a giocare. Non ha chiesto il cambio, come fatto da Castrovilli che non cambiava passo e mi ha chiesto di uscire, Federico voleva restare in campo ma non stava bene e l'ho levato. Ieri ha fatto una risonanza e oggi lo valuteremo. Ieri non si è allenato. Vediamo come sta".
I fischi contro Chiesa?
"Erano nei miei confronti, non erano per lui".
Quanto vi pesa questo digiuno di vittorie?
"Mi manca soprattutto per la classifica anche se il morale si è risollevato dopo l'Inter. Sappiamo che affrontiamo un avversario di grande livello e di grandi alternative. E' una squadra che ha la seconda difesa del campionato ma noi contro le grandi squadre ce la giochiamo alla pari, lo abbiamo dimostrato. Un episodio contro la Lazio ha cambiato la nostra stagione. Sono speranzoso perché penso che la squadra farà una grande gara".
Cosa significa questa sfida per te?
"Una parte del mio cuore è a Roma. Mi ha dato tante gioie e tanti dolori sia in campo che da allenatore. Ci manca una vittoria in campionato, magari arriva domani e magari senza meritarmela troppo".
Cosa pensa di Fonseca?
"Ha grandi idee e si è subito adattato al calcio italiano. Predilige il possesso palla anche se rischia qualcosina".
Cosa pensa delle voci su Florenzi?
"Speriamo di mangiare il panettone prima di pensare al mercato. Non mi interessa il mercato ad oggi. Sono concentrato solo sul campo e non ho altre possibilità".
Dopo il pari contro l'Inter si sente più tranquillo?
"Non lo so. So che sono uno dei responsabili o il vero responsabile del rendimento, sono il capro espiatorio e mi sta gasando e forse così rendo anche di più".
Come ha lavorato la squadra?
"È una settimana atipica, corta. Ieri è stato il vero e proprio allenamento come intensità, oggi è il secondo. Abbiamo qualche piccolo situazione da controllare a livello fisico ma la squadra sta bene".
È una partita che si deciderà sugli episodi?
"Credo che la maggior parte delle partite si sblocchi con l'episodio. È determinante. Averlo a favore dipende dalle qualità, dalla volontà e sicuramente non dalla fortuna".
Come sta Badelj dopo gli acciacchi dell'ultimo periodo?
"Milan da qualche settimana non sta molto bene fisicamente. Ha sempre dato la disponibilità per scendere in campo. Si è allenato, lo sto valutando come sto valutando la possibilità di far giocare Benassi".
La società ha chiesto maggiore tutela arbitrale, lei cosa ne pensa?
"Ci sono stati episodi dove siamo stati penalizzati e pochi dove siamo stati avvantaggiati. Domenica è stato fischiato un mezzo fallo su Eysseric mentre contro la Lazio un episodio simile ha segnato il nostro campionato".
Boateng?
"Boateng ha presenza, sa mandare dentro i compagni, non attacca da punta la porta, anche se glielo chiedo. È un giocatore di spessore che ci può dare una mano".
Zurkowski, come mai non gioca mai?
"SI sta allenando a fasi alterne per un colpo. Ha grande volontà. A Verona giocò Cristoforo perché avevo bisogno di maggiori geometrie, lui è più dinamico e fisico. Deve migliorare a livello tecnico-tattico".
Ha rivisto la partita vinta dai viola 7-1?
"Sono due situazioni diverse, completamente diverse".
Con l'esplosione di alcuni giovani, si può dire che sono le note più positive del bilancio stagionale?
"Per fare dei bilanci bisogna andare a ritroso e capire gli obiettivi. Come patrimonio i calciatori si sono valorizzati nonostante la classifica. Nonostante qualche punto meritato sul campo ci manchi. Consapevoli che dovevamo fare meglio nell'ultimo periodo. Abbiamo però dato la Serie A a dei ragazzi che non erano abituati a vederla, come Dragowski e Vlahovic. Abbiamo dato lustro a Castrovilli arrivato anche in Nazionale. Abbiamo dato spazio alla fiorentinità con Ranieri e Venuti. Io credo che qualcosina sia stato fatto. Se avessimo avuto qualche trentenne in più avresti avuto più punti ma meno futuro. Sono convinto che così la società e i tifosi abbiano più futuro e mi dispiacerebbe se di questa semina ne beneficiasse qualcun altro".
Boateng può fare il centrocampista?
"Può fare la seconda punta come domenica e penso che sia quella la sua posizione. Non può più fare il centrocampista".
Avete preso una decisione su Pedro?
"Sinceramente non devo decidere io, lo devo valutare. Ha grandi qualità, si deve abituare al ritmo. Sa giocare con i compagni e vede la porta ma deve migliorare. La Serie A ti mette di fronte a tante difficoltà. C'è bisogno di un periodo di adattamento. Se abbiamo tutti pazienza può diventare un giocatore importante".
Come ha visto Vlahovic dopo la prima rete importante della sua carriera?
"Abbiamo vissuto tutti forti emozioni. Credo però che lui sta già pensando al prossimo gol. Ha talmente voglia di emergere che sta pensando al prossimo rispetto a quello che gli è successo".
Le assenze hanno pesato e quanto?
"Abbiamo dei giocatori cardine che sono stati appoggiati ai ragazzi. Se ti mancano, mancano le basi. Se ti mancano Pezzella o Ribery, come spessore, cambia molto. Questo è il discorso. Hanno storia, esperienza, personalità: il calcio si gioca anche in questo modo in mezzo al campo".
La squadra non al completo è l'unica giustificazione al rendimento un po' altalenante?
"Io penso che la verità sta nel mezzo. Abbiamo fatto qualcosa in più in gran parte della stagione e nell'ultima parte qualcosa in meno. Ci sono tante cause ma non perché la squadra non sia allenata. La nostra squadra ha finito bene sia con il Torino che soprattutto contro l'Inter di Conte. Non è un discorso fisico. È psicologico probabilmente, non tecnico. Quando c'è un nuovo percorso, il momento peggiore è la seconda fase. Adesso c'è un assestamento che dobbiamo trovare. Dobbiamo trovare il nostro equilibrio".
Kalinic?
"Non mi sono spiegato bene: escono tanti nomi ma il mercato non lo faccio io, che devo fare altro. Non si è lasciato bene a Firenze e il fatto che non siano graditi i ritorni è un altro dato di fatto che sto pagando anche io. Fatemi mangiare tranquillamente il panettone".