Una Roma al bersaglio

06.09.2018 08:34 di  Simone Ducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Simone Ducci
Una Roma al bersaglio
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Come nella stagione precedente, la Roma di Eusebio Di Francesco si ritrova ad avere 4 punti in campionato dopo le prime tre giornate. Quello che risulta essere un po’ diverso riguarda la tenuta difensiva dell’intera squadra, spesso vittima di troppe conclusioni da parte degli avversari di turno. Dati alla mano, dunque, la fase difensiva dei capitolini risulta essere decisamente lontana rispetto a quella dei migliori club di Serie A: i giallorossi hanno subìto, finora, in campionato mediamente 19,7 tiri a partita, dato molto distante da quello di Milan (15), Lazio (11,7), Inter (11), Napoli (9) e Juventus (8,7).
Se pensiamo poi che, lo scorso anno, dopo le prime tre partite di Serie A, il dato in esame si attestava a 14,3 tiri in media subìti a gara, diventa necessario compiere qualche considerazione in merito. Tutta la responsabilità non sembra poter essere addossata ai singoli elementi di porta e difesa: Olsen a parte, che comunque qualche intervento decisivo lo ha fatto, i 4 difensori risultano essere gli stessi che, la scorsa stagione, hanno contribuito al piazzamento come seconda miglior difesa della Serie A (28 gol subìti), dietro alla Juventus (24).

Ciò che ne deriva è che, forse, la squadra non abbia ancora oliato i propri meccanismi e che non si sia creata la giusta alchimia tra tutti gli interpreti. A questo si aggiunga che anche i diversi cambi di modulo provati dal mister abruzzese abbiano contribuito a far perdere di lucidità i calciatori, legati e abituati a un modulo basato sul 4-3-3. In ultimo non possono passare in sordina le partenze di Kevin Strootman e Radja Nainggolan, calciatori abili (insieme a De Rossi) a fare legna in mezzo al campo e a dare una giusta copertura alla linea difensiva.
Spetterà a Di Francesco, dunque, cercare di porre rimedio a questa (momentanea?) debolezza dei suoi ragazzi. Di tempo - che a Roma non è mai tanto - ce ne è ancora a sufficienza ma le misure devono essere trovate e applicate a breve, visto anche l’avvicinarsi di una competizione come la Champions League, in cui ogni errore può essere fatale.