Un problema atavico
Difficilmente, nelle analisi delle cose, non emerge un problema atavico. Dal mondo, passando per le nazioni, fino al più piccolo dei condomini esiste una qualche incertezza che difficilmente si eradica: l’Italia ha il problema ormai centennale della corruzione e della mafia. A Roma (città) il problema delle buche e sfido il lettore a trovare una rogna nel suo quartiere, nella sua via o piazza e nel suo palazzo che resiste senza essere estirpato. La Roma (calcio) ha una grana che si porta dietro da anni. C’è chi giura che sia dai tempi di Marcos Evangelista de Moraes, in arte Cafu; i meno pessimisti da Panucci e/o Cassetti, i positivi da Maicon, arrivato a Roma nel 2013, autore di una stagione fantastica nel primo anno di Garcia. La verità è che sono anni (più o meno dall’insediamento della proprietà americana) che la Roma non riesce a trovare in quella zona di campo la quadra del cerchio.
La stretta attualità ripropone il problema: Bruno Peres, Florenzi, Karsdorp, Zappacosta, Spinazzola (anche se soprattutto sinistro), Santon (vedi Spinazzola) e (all’occorrenza) Cetin. La Roma avrebbe potuto risolvere con Zappacosta, ma la scure della malaventura ha colpito ancora: prima un infortunio incredibile al polpaccio durante il riscaldamento del derby d’andata e poi, il 4 ottobre 2019, la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Prima di lui hanno fatto i conti con la dea (s)fortuna Florenzi (doppio crociato) e Karsdorp (menisco prima, crociato poi). Gli ultimi due andati via in prestito quest’anno rispettivamente nella gaudente Valencia e nella ridente Rotterdam (più precisamente al Feyenoord, squadra dalla quale la Roma lo ha acquistato).
Soluzioni non semplici da trovare. Dimostrazione: Santon fra i migliori in campo al derby; fiducia per Sassuolo-Roma; Santon tra i peggiori in campo e sostituito al termine del primo tempo da Bruno Peres; Peres uno dei pochi a salvarsi nella partita disarmante di Reggio Emilia. Quel Peres, rientrato a gennaio dal prestito al Recife (serie B brasiliana) via San Paolo. Certezze poche.
La Roma oggi più che mai ha un problema terzino destro. Nel corso delle stagioni la sfortuna ci ha visto benissimo a fronte della fortuna cieca. La sensazione è che il fato si stia accanendo contro chi ricopre quella posizione di campo: gli infortuni in serie di Spinazzola, quello di Santon (che lo ha tenuto fuori un mese a ridosso di dicembre-gennaio, a partire dal match con l’Inter del 7 dicembre), la parabola altalenante di Florenzi (e la storia del “non è un terzino e non lo è mai stato”, spesso smentita da chi lo ha allenato nel corso degli anni, che lo ha costretto fra le altre cose a emigrare momentaneamente in altri lidi per non perdere il treno Euro2020) hanno costretto chi si è seduto sulla panchina della Roma negli anni a inventare soluzioni che magari nello stretto giro di posta hanno dato risultati, ma che a lungo andare hanno riproposto la questione, anche con una recrudescenza maggiore. Intanto una bella serie di statue, amuleti e gesti apotropaici possono essere utili per (r)iniziare la ricerca del terzino destro della Roma.
Prossima partita: Roma-Bologna, venerdì 7 febbraio ore 20:45
Probabile formazione (4-2-3-1): Pau Lopez; Santon, Mancini, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Ünder, Pastore, Perotti; Dzeko.
Ballottaggi: Kolarov/Spinazzola, Kluivert/Perotti.
In dubbio: -
Indisponibili: Zappacosta (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro), Mkhitaryan (lesione al retto femorale della coscia sinistra), Zaniolo (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con associata lesione meniscale), Diawara (trauma distorsivo al ginocchio sinistro).
Squalificati: Pellegrini
Diffidati: Veretout, Pellegrini, Dzeko.