Un inizio travagliato, una crescita costante: la trasformazione di Ivan Piris
È il 16 settembre di quest’anno quando, all’Olimpico, la Roma affronta il Bologna di Pioli in un match importante per dare continuità alla vittoria di San Siro della settimana precedente. I giallorossi passano subito in vantaggio con Florenzi per poi raddoppiare con un gran sinistro di Lamela. Sembra tutto fatto per i capitolini che però, nel giro di un minuto, fanno harakiri e si fanno rimontare il doppio vantaggio grazie ai gol di Girlardino e Diamanti. Se entrambi però c’è la responsabilità di Ivan Piris, che rovina così in un minuto una gara fin a quel momento ben oltre la sufficienza. Il ragazzo è in confusione e Zeman lo toglie dal campo, facendo così esordire Marquinhos. A fine gara Sabatini dirà: “Non so se sia una bocciatura, è una cosa plausibile perché le prestazioni inducono a prendere delle decisioni". Fino ad ora è stato sicuramente questo il punto più basso dell’esperienza romana dell'ex Deportivo Maldonado. Il paraguaiano, prelevato questa estate in prestito per un milione di euro (eventuale riscatto fissato a quattro), ha faticato ad ambientarsi nel nostro campionato.
È parso inizialmente insicuro, un po’ indeciso, ma non ha mai smesso di lavorare. Ha accettato le critiche e ha cercato di capire come migliorare. Zeman, un po’ per volontà e un po’ per necessità, gli ha continuato a dare fiducia e il ragazzo lo sta ripagando con una crescita costante. Descritto inizialmente come un giocatore prettamente difensivo, Piris sta mostrando di avere buone doti anche di inserimento e spesso cerca la sovrapposizione sulla destra, ricevendo pallone soprattutto da Pjanic. Anche ieri, sul difficile campo di Verona, è stato tra i più continui ed efficaci: non ha sbagliato praticamente nulla, concedendo poco agli avversari e facendosi vedere con pericolosità dalle parti di Sorrentino. È stata proprio del paraguaiano l’ultima grande occasione della Roma quando, in mezzo alla nebbia, è spuntato alle spalle di tutti senza riuscire ad angolare il pallone. È ancora presto per capire se potrà essere da Roma anche in futuro ma, come era giusto in precedenza sottolineare i suoi errori, ora non si può non evidenziare la crescita costante, forse poco pubblicizzata, di un giocatore che non molla mai e che sta dando tutto per dimostrare di poter vestire la maglia della Roma.