Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Cesena 5-1
Pomeriggio tutto sommato tranquillo per Antonio Giannoccaro e i suoi assistenti, che hanno avuto il privilegio di assistere dal campo a quella che forse è stata la miglior prestazione stagionale della Roma. Ciò non toglie che nel corso della gara si è verificato qualche episodio interessante, che noi andremo ad analizzare per poter spiegare parte del Regolamento: il nostro scopo non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a cosa l'arbitro prende determinate decisioni.
Al 34’, il secondo assistente di Giannoccaro ha segnalato un’infrazione di fuorigioco da parte di Erik Lamela, partito oltre la linea del penultimo difendente al momento del passaggio da parte di Fernando Gago. Il tronco del corpo dell’attaccante argentino era in linea con quello di Gianluca Comotto, tuttavia il numero 8 argentino, piegato in avanti e con la spalla sinistra oltre il penultimo difendente bianconero, è stato considerato in posizione di fuorigioco.
“Più vicino alla linea di porta avversaria” significa che qualsiasi parte della testa,del corpo o dei piedi del calciatore è più vicina alla linea di porta avversaria sia rispetto al pallone, sia al penultimo avversario. Le braccia non sono incluse in questa definizione.
(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio” ed. 2011, Interpretazione e linee guida per Arbitri sulla Regola 11, “Il Fuorigioco”)
Al 64’, è stata accordata una rimessa laterale in favore del Cesena, in quanto Aleandro Rosi ha provato a giocare il pallone che era però già uscito dal campo, e quindi non più in gioco. E’ importante conoscere il criterio per cui, salvo interruzioni del gioco da parte dell’arbitro, il pallone è in gioco o non è in gioco.
Il pallone non è in gioco quando:
• ha interamente superato la linea di porta o la linea laterale, sia a terra, sia in aria;
(da “Il Regolamento del Giuoco del Calcio” ed. 2011, Regola 9 “Pallone in gioco e non in gioco”)
In questo caso si è trattato di una semplice rimessa laterale, correttamente assegnata dal primo assistente del sig. Giannoccaro, ma ci sono stati episodi in cui pochi centimetri o un’errata valutazione hanno determinato la vittoria o la sconfitta di una squadra anche ai massimi livelli.