Totti-Dzeko, questione di feeling: al Matusa non è buona la prima
Questione di feeling. Non si tratta del singolo di Cocciante e Mina. Testo e musica di Rudi Garcia, cantano Francesco Totti ed Edin Dzeko. Un’ora di gioco per i due sul campo del Matusa che ha portato a una sola azione degna di nota: 31’, break sulla trequarti del Frosinone di Totti che scarica per Dzeko, il cui destro di prima intenzione finisce alto sopra la porta difesa da Leali. La Roma presentata da Garcia contro il Frosinone, senza Nainggolan a centrocampo a fare raccordo tra attacco e centrocampo e con Gervinho sempre più solista, ha dimostrato che, in questo momento, Totti e Dzeko non sono una scelta top. Se il ruolo di Dzeko è ben definito, a soffrire di più è stato il capitano romanista, intento più a trovare la giusta collocazione in campo, a prendere le misure con il compagno, che a creare gioco. D’altronde il ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 è molto dispendioso e alla soglia dei suoi 40 anni è chiedere forse troppo.
Una coperta corta: quando si abbassava per creare gioco, non riusciva poi a farsi trovare pronto dal limite per provare il tiro, quando rimaneva più alto, si creava un enorme buco tra De Rossi, Keita (mediani) e gli attaccanti giallorossi. Garcia a metà primo tempo ha provato a cambiare, avvicinando i due passando al 4-4-2, ma il risultato, scambiando l’ordine dei fattori, non è cambiato. Non a caso durante la conferenza stampa di presentazione del match il tecnico aveva parlato di “giocatori che in campo hanno maggior potenza (feeling tra di loro)” e non è un caso che appena uscito Dzeko per Nainggolan, con Totti tornato a fare il suo gioco e Gervinho terminale offensivo (stile Valencia-Roma), la squadra sia andata subito vicina al gol con un’azione standard. La stagione è ancora lunga, la squadra è ancora in rodaggio, ci sarà tempo affinare anche l’opzione Totti-Dzeko che, nonostante i tre punti strappati al Frosinone, nello studio di registrazione del Matusa non possono far esclamare: “Buona la prima”.