Sconfitta indolore per la Roma, Belotti al 94' cala il sipario sulla stagione
È tutto apparecchiato all'Olimpico per la festa di fine anno, in cui la Roma cercherà di rendere onore a un campionato che l'ha vista ricoprire il ruolo di seconda forza. Il Palermo però non ci sta a fare da sparring partner, e scende nella Capitale non certo per giocare una partita di fine stagione. Nella Roma targata Garcia c'è l'esordio dal 1' di Spolli e Balzaretti in difesa. Le sorprese annunciate riguardano anche la porta, visto che Skorupski difenderà i pali in quest'ultima giornata. L'estremo difensore polacco è partito titolare anche in occasione della sfida contro la Juventus a Torino, terminata 3-2 per i campioni d'Italia. A completare il reparto arretrato ci sono Florenzi, nella sua ormai più congeniale posizione di terzino destro, e Astori. Linea mediana con Paredes, De Rossi e Salih Uçan, mentre in attacco tridente Ljajic, Doumbia e il capitano Totti, che conclude l'ennesima stagione in giallorosso. Tra gli ospiti invece, non c'è il separato in casa, Paulo Dybala. Il promesso sposo della Vecchia Signora lascia l'incombenza a Belotti, con al suo fianco Vazquez.
La prima emozione della sfida la regalano i giallorossi: Totti ha una duplice chance per scaricare il tiro ravvicinato, ma prima centra un difensore avversario e poi strozza troppo la conclusione. In panchina gli autori dei gol al derby, Iturbe e Yanga-Mbiwa, si godono lo spettacolo uno vicino all'altro. La Roma vuole salutare i propri tifosi con una vittoria, ma al 18' i rosanero, in tenuta bianca, si fanno pericolosi con l'iniziativa personale di Vazquez, il quale prova la sassata per sorprendere Sorupski dalla distanza. Ancora gli ospiti in avanti poco dopo su un calcio piazzato, nel quale è perfetta per tempismo l'incornata di Maresca, che sollecita i riflessi del portiere giallorosso Skorupski, ormai dato per partente. Balzaretti è uno dei più attesi e si mette in mostra per la sua intraprendenza. Dalla parte opposta Jajalo prova a rompere l'equilibrio mettendosi in proprio e calciando dalla distanza all'angolino: Skorupski si trova sulla traiettoria del pallone e lo accompagna con lo sguardo fuori. Nella seconda metà della prima frazione comincia a sentirsi la stanchezza per un'intera stagione giocata ad alti livelli: Spolli commette un'ingenuità intervenendo col corpo in maniera scomposta su un cross di Chochev e l'arbitro fischia il rigore. Vazquez, in assenza di Dybala, si presenta dagli 11 metri spiazzando Skorupski. Piove sul bagnato per Garcia, visto che, dopo il gol subito, è costretto ad operare la prima sostituzione: Nainggolan rileva un Paredes acciaccato. Il primo tempo si conclude col Palermo in vantaggio.
A inizio ripresa la Roma avanza a spron battuto riversandosi nella metà campo avversaria: Florenzi prova a pescare il jolly col tiro di leggero esterno, ma la conclusione del numero 24 non trova il giro giusto e finisce alta. I ritmi sono da calcio estivo e lo spettacolo latita. Ancora Florenzi si fa apprezzare per un controllo col tacco in area; sul suo suggerimento però nessuno si fa trovare puntuale all'appuntamento con il gol. Il Palermo è più concreto e, quando scocca il 72', va vicino al raddoppio con Vazquez che premia l'inserimento di Quaison, poco lucido al momento della battuta a rete. Garcia butta nella mischia Iturbe, eroe del derby, ma è ancora il Palermo a farsi vedere dalle parti di Skorupski con Belotti. La Roma, dal canto suo, in contropiede non sfrutta una situazione favorevole di tre contro tre e l'azione sfuma sul passaggio in mezzo del neo entrato Iturbe. Ma la stagione all'Olimpico dei giallorossi non può terminare senza segnare un gol e così ci pensa Totti col cucchiaio a regalare l'ultima perla ai suoi tifosi. L'assist coi tempi giusti di Nainggolan permette la rete al capitano, che pareggia momentaneamente i conti. La doccia fredda arriva all'ultimo giro di lancette, grazie a Belotti, che poco prima aveva fatto provare un brivido ai tifosi col tiro al volo. Poi il “gallo” è freddo sotto misura e regala ai suoi i tre punti alzando la cresta. Finisce qui una partita che contava poco ai fini della classifica, ma alla Roma rimane l'amaro in bocca per come si è conclusa.