La valigia del bomber
Eccoci qua. Stiamo provando a capire, lo strano effetto che fa. Il sipario sembra calato sull'avventura di Edin Dzeko alla Roma. Bomber da 114 gol segnati in maglia giallorossa, terzo marcatore di sempre della storia del club. Un'avventura che dura dal 2015, caratterizzata dai gol, ma soprattutto dalla sua valigia, "lasciata soltanto un momento di là", tra una critica e una gran prestazione, tra una cessione e una nuova stagione, lì ad aggiungere una pagina della sua storia e di quella giallorossa. Particolare da raccontare quella di Edin, bomber che ha sempre diviso la piazza con le sue prestazioni, giocatore di categoria superiore alla media, al quale però gli si è sempre rimproverato qualcosa, dagli allenatori (vedi Spalletti), ai tifosi. Curioso come la sua prima partita all'Olimpico sia stata un'amichevole contro il Siviglia (doppietta splendida) e come, sempre contro il Siviglia (ultima gara della stagione passata) sia avvenuta la rottura col tecnico Fonseca e di conseguenza con la Roma, tanto da esser stato praticamente ceduto alla Juventus in estate. Quasi una coincidenza astrale, il fatto che sedette in panchina nell'infausta prima giornata di campionato, segnata dal 3-0 a tavolino per il caso Diawara, contro l'Hellas, mentre adesso, probabilmente, un girone dopo, guarderà nuovamente la gara da spettatore, in attesa di una collocazione. Se la contrattura rimediata contro lo Spezia era un infortunio debole per reggere come causa della sua non convocazione, tornato a pieno regime, il tecnico non ha fatto nessun passo indietro sulla sua decisione momentanea(?) di non reintegrarlo col gruppo.
Una situazione non nuova per Dzeko, ma assai diversa da tutte le altre. Basta fare una breve cronistoria di mercato per capire quante volte la valigia del bomber è stata fatta (controvoglia) e disfatta: dopo la prima stagione fallimentare con Garcia, fu Spalletti a parlarci e a convincerlo (i fatti diedero ragione al tecnico di Certaldo), poi l'arrivo di Monchi che lo cedette a gennaio al Chelsea, ma non se ne fece più nulla. Poi l'Inter, ma Petrachi non si fece "prendere per il collo" e Dzeko è rimasto. Si arriva dunque alla scorsa estate con lui ceduto ufficiosamente alla Juve, mentre alla Roma sarebbe dovuto arrivare Milik, una situazione di stallo durata fino a che i bianconeri non ruppero gli indugi e acquistarono Morata. Adesso ci risiamo, A.A.A cercasi acquirente. Difficile se non impossibile ricavare quei 16 milioni a cui si era detto sì alla Juventus. L'età dice 35 anni a marzo, l'ingaggio è sempre da top player. La valigia del bomber è di nuovo aperta, nello spogliatoio già vecchio, "tra un lavandino ed un secchio, tra un manifesto e lo specchio".