La gara vista dalla curva - Coreografia spettacolare in Sud ma la Roma non va oltre il pareggio nel derby. VIDEO!
Termina 2-2 il 141esimo derby della Capitale, in una gara dalle mille emozioni, che ha visto i giallorossi di Rudi Garcia rimontare le due reti di svantaggio maturate nel primo tempo per effetto delle reti di Mauri e Felipe Anderson. Ai due ha risposto l'eterno Francesco Totti, con una doppietta che lo proietta in vetta alla classifica dei capocannonieri della stracittadina.
Grande spettacolo sugli spalti orchestrato dai ragazzi della Curva Sud, che omaggiano con una coreografia maestosa le bandiere della storia giallorossa, tra cui Totti e De Rossi, così come Giannini, Taccola, Bruno Conti, Di Bartolomei, Ferraris IV e Losi tra gli altri, con uno stendardo che ne rappresenta l'effigie, accompagnato dalla scritta: "Figli di Roma, Capitani e bandiere, questo è il mio vanto che non potrai mai avere". Una rivendicazione di superiorità per il senso di appartenenza alla maglia giallorossa da parte di molti storici calciatori, che assume ancora più significato se paragonato al "Daje Mauri grande capitano" esposto dai tifosi biancocelesti in Curva Nord e accolto per tutta risposta dal coro "Mauri dacce le quote".
La tensione per la sfida si avverte fin dal riscaldamento, effettuato dalla squadra di Pioli sotto il settore dei propri sostenitori per ottenere ulteriore energia positiva, mentre i giallorossi sfilano sotto la Sud poco prima del ritorno negli spogliatoi, con Totti in prima fila a caricare i tifosi romanisti. Detto della scelta coreografica dei sostenitori giallorossi, i biancocelesti optano per una rappresentazione di Caronte, il mitologico traghettatore di anime, con lo striscione "Non isperate mai veder lo cielo: i' vegno per menarvi a l'altra riva", tratto dal Canto III dell'Inferno di Dante Alighieri, a rappresentare la metafora delle anime dei tifosi giallorossi trasportate negli Inferi dopo la "morte sportiva" in seguito alla finale di Coppa Italia di due stagioni fa. Goliardica la risposta giallorossa, che si manifesta con un "Sei venuto col gommone", per deridere la barca di Caronte.
In campo, l'avvio di match della squadra di Garcia è da shock: la Lazio sembra da subito essere meglio disposta in campo e al 24', dopo un tiro a giro uscito di poco effettuato da Candreva, passa con una rete di Mauri sotto misura dopo un brutto pallone perso a centrocampo da Nainggolan. Non demordono i supporter romanisti, che anzi alzano i decibel per incitare la squadra al pareggio, ma che ricevono in risposta la doccia fredda del raddoppio degli ospiti, con Felipe Anderson che sorprende De Sanctis con una conclusione dalla distanza che batte il portiere sul primo palo. L'entusiasmo lascia spazio allo scoramento per un atteggiamento incomprensibile degli uomini di Garcia, troppo rinunciatari sul terreno di gioco, riuscendo nonostante tutto a tenere botta e chiudere la prima frazione in svantaggio di soli due gol, tra i fischi del pubblico.
Nella ripresa si attende una decisione inversione di rotta da parte di Totti e compagni, i quali scendono in campo trasformati e, guidati proprio dal numero 10, accorciano le distanze dopo tre minuti. Boato in Curva Sud, che prima suda freddo per il palo colpito da Mauri, e che poi diventa una polveriera quando il Capitano giallorosso trova la seconda rete della giornata, riacciuffando così la gara sul 2-2. Esultanza sotto la Curva per lui, e selfie d'occasione per celebrare la rete. Sulle ali dell'entusiasmo, la banda di Garcia prova anche a vincere la gara, ma neanche l'ingresso di Destro, applaudito dal pubblico, serve per completare la rimonta. Roma e Lazio si spartiscono dunque un punto, con il rammarico, sulla sponda giallorossa, di aver praticamente sprecato un tempo.