La differenza di aggressività
“Se vogliamo giocare con questo sistema dobbiamo essere in grado di contrastare in mezzo al campo con più determinazione”. Parole di Eusebio Di Francesco a caldo, ieri sera, dopo la disfatta di Madrid. Al di là di tattiche, schemi e campagna acquisti/cessioni, colpisce proprio la mancanza di aggressività della squadra giallorossa, soprattutto in mezzo al campo, che ha consentito al Real Madrid di arrivare con troppa facilità nei pressi dell'area romanista.
REAL MADRID - Per citare un po' di numeri, prendiamo in esame i tre centrocampisti del Real Madrid. Casemiro, pedina importantissima per gli equilibri dei blancos, ha ingaggiato 10 duelli difensivi, vincendone 5, e 5 contrasti, vincendone 3. Toni Kroos ha vinto 4 duelli difensivi su 8 e 1 contrasto sui 3. Ancora più importante il dato relativo a Modric, centrocampista che non fa del sacrificio e della fase difensiva le sue qualità migliori: il croato ha ingaggiato 7 duelli difensivi e ne ha vinti 3, trovandosi a effettuare 3 contrasti e vincendone 2.
ROMA - La situazione in casa giallorossa è completamente diversa. Si salva De Rossi, con 3 duelli vinti su 7 e 2 contrasti riusciti su 4.
Nzonzi, invece, è stato coinvolto in appena 2 duelli difensivi senza vincerne alcuno. Stessa proporzione per i contrasti. Due tentati e zero riusciti, così come Zaniolo, anche lui a quota zero tra duelli difensivi e contrasti vinti.
È da qui che bisogna ripartire per capire il motivo di un'aggressività collettiva praticamente assente, che ha fatto sì che la Roma si consegnasse al Real Madrid. Solo il caso e Olsen hanno evitato un punteggio decisamente più pesante.