La debacle del San Paolo palesa il problema terzini in casa Roma
Tra i diversi campanelli d’allarme suonati nella brutta sconfitta del San Paolo, quello riguardante l’assoluta pochezza dei due esterni bassi della Roma è senz’altro tra i più preoccupanti. Per combattere l’impetuosità degli attaccanti di fascia di Benitez, Rudi Garcia si era affidato all’esperienza di Vasilis Torosidis e all’esplosività di José Cholevas, i quali però hanno offerta una prova che ha rasentato l’imbarazzante.
In estate Walter Sabatini aveva tentato di bissare il successo ottenuto con l’operazione Maicon, ingaggiando un Ashley Cole voglioso di rilanciarsi dopo che il Chelsea lo aveva scaricato. Ma già dal precampionato le difficoltà di adattamento da parte dell’inglese alla nuova realtà erano risultate abbastanza evidenti agli occhi di tutti e, fatta eccezione per l’exploit di Manchester, il terzino non ha mai offerto le dovute garanzie. Tant’è che, con il prolungarsi dell’infortunio di Balzaretti, si è scelto di affiancare a Cole un profilo con discreta esperienza internazionale quale Cholevas. La buona prova offerta dal greco nella sconfitta di Torino con la Juventus aveva forse gettato fumo negli occhi circa il suo reale apporto alla causa giallorossa e, difatti, tutti i limiti dell’ex Olympiakos sono venuti fuori nella debacle del San Paolo.
Capitolo Torosidis: nei suoi quasi due anni a Roma si è sempre dimostrato una validissima alternativa, ma le sue prestazioni nelle ultime settimane hanno subito un vero e proprio crollo, fino a toccare il picco più basso nella gara di ieri. Il capitano della Nazionale ellenica è stato senza dubbio il peggiore in campo e, considerata anche l’altrettanto brutta prova del connazionale Cholevas, ne è derivata l’impossibilità da parte della Roma di rendersi pericolosa nel gioco sulle fasce, dovendo sempre ricorrere a vie centrali che non hanno ottenuto altri risultati se non un controproducente imbottigliamento in mezzo al campo. Traduzione: di questo passo l’assenza di Maicon inizierà a farsi sentire sempre di più.
Sarebbe forse ingeneroso parlare già a novembre di bocciatura in tronco per tutti e tre i terzini, ma certo è che la Roma ha da anni gravi problemi in quel ruolo, su entrambe le fasce. Soluzioni di ripiego, come quelle scelte quest’estate, possono risultare vantaggiose se ben riuscite, ma la sensazione è che il definitivo salto di qualità di questa squadra dovrà passare anche per massicci investimenti sugli esterni di difesa.