Il dicembre difficile di De Rossi
Tra i romanisti della vecchia guardia, uno di quelli che ha giovato maggiormente dell’arrivo a Trigoria di Rudi Garcia è stato Daniele De Rossi. Con l’insediamento del francese sulla panchina della Roma, i dissidi con Zeman e le conseguenti polemiche sono stati dimenticati in poco tempo, e il numero 16 è tornato ad essere protagonista assoluto con quella maglia che è ormai da tanto la sua seconda pelle.
Anche se una buona fetta della tifoseria ne contesta l’operato in campo, in questa stagione De Rossi continua a essere perno insostituibile del centrocampo di Garcia. Fino a novembre, infatti, le uniche assenze del centrocampista dal rettangolo verde sono causate da squalifiche e infortuni.
A partire da dicembre, però, le sue prestazioni fanno registrare un calo, cui potrebbero aver contribuito anche le questioni extracalcistiche che lo vedono coinvolto (l’arresto dell’ex moglie e le intercettazioni di sue telefonate con il malavitoso Giovanni De Carlo). Ma Garcia non si fa spaventare dal chiacchiericcio della Capitale e lo manda in campo quella stessa settimana, il 6 dicembre, contro il Sassuolo: De Rossi non gioca però una gara brillante – come d’altronde quasi tutti i suoi compagni – rimediando anche un cartellino rosso.
Il periodo è dunque tutt’altro che facile, tanto che Daniele assiste dalla panchina a tutti i 90 minuti della decisiva sfida Champions con il Manchester City, persa per 2-0 dai giallorossi. In campionato, scontata la squalifica contro il Genoa, De Rossi riprende regolarmente il suo posto - nell’ultima gara dell’anno - contro il Milan ma anche la prestazione con i rossoneri conferma che questo lungo dicembre non gli porta fortuna.
Per il centrocampista e per tutta la Roma la sosta di fine anno è sacrosanta: l’Europa League e il testa a testa per lo scudetto con la Juventus incombono e, vista anche l’assenza per un mese di Keita, Garcia dovrà contare su un centrocampo a pieno regime. Reparto che non può prescindere da un certo Daniele De Rossi.