Bolliti d'Europa
Il bollito è uno dei piatti tipici del periodo invernale che, a seconda delle regioni, viene preparato in maniera differente. Nello specifico, si parla di bollito quando la carne viene aggiunta alla parte liquida in ebollizione. Essa, venendo a contatto con l’alta temperatura, si sigilla trattenendo al proprio interno tutte le sostanze nutritive, con il risultato di essere più gustosa per il nostro palato. In questo periodo, probabilmente, il bollito non è proprio il piatto più indicato con la stagione estiva alle porte, eppure risulta ironicamente attuale soprattutto nel mondo del calcio e in chiave Roma. Il riferimento, infatti, è a José Mourinho e, perché no, anche a Carlo Ancelotti.
MOURINHO – Annunciato il 4 maggio 2021 tra l’entusiasmo del popolo giallorosso, lo Special One era reduce da tre esoneri consecutivi con Chelsea, Manchester United e Tottenham, ma pur con cinque “tituli” conquistati complessivamente, di cui uno sfiorato perché gli Spurs hanno deciso di mandarlo via pochi giorni prima della finale di Coppa di Lega contro il Manchester City. Numeri, evidentemente, non sufficienti per lo Special One che, una volta approdato alla Roma, è stato da più parti definito come tecnico “bollito”, ancorato ormai ai successi del passato e non in grado di aggiornarsi con i tempi.
ANCELOTTI – Un discorso molto simile vale anche per Ancelotti, che la maglia giallorossa l’ha vestita come calciatore ma non è mai diventato (almeno per ora) allenatore. Il tecnico di Reggiolo è uno dei più vincenti della storia del calcio, ma le sue ultime due esperienze con Napoli ed Everton hanno portato “solo” una qualificazione in Champions League con i partenopei e nient’altro, motivo per il quale anch’egli è finito tra i “bolliti”. Nonostante tale etichetta (ovviamente non per tutti), Florentino Perez decide di riconsegnargli le chiavi della panchina del Real Madrid.
BOLLITI D’EUROPA – Alla loro prima stagione con Roma e Real Madrid – in realtà terza per Ancelotti dopo l’addio nel 2015 – i due “bolliti” sono saliti sul tetto d’Europa. In cima, chiaramente, c’è Ancelotti che ha vinto la Champions League con uno 0-1 inferto al Liverpool nella finale di Parigi. Un risultato che ha consegnato la Decimocuarta alle Merengues e che gli ha permesso di diventare il tecnico più vincente della manifestazione a quota 4. Un record arrivato pochi giorni dopo quello di essere stato il primo allenatore a vincere i 5 campionati principali in Europa (Serie A con il Milan, Premier League con il Chelsea, Ligue 1 con il Paris Saint-Germain, Bundesliga con il Bayern Monaco e LaLiga con il Real Madrid). Se Ancelotti guarda tutti dall’alto, qualche gradino o piano più in basso trova spazio anche Mourinho. La vittoria della 1ª edizione della Conference League non solo ha riportato un trofeo europeo nella Roma giallorossa che mancava dal 1961, ma gli è anche valso il record personale di essere il primo tecnico a vincere le attuali competizioni UEFA (2 Champions League divise tra Porto e Inter, 2 Coppa UEFA/Europa League tra Porto e Manchester United e una Conference League con la Roma).
I MERITI DEI BOLLITI – In questa edizione della Champions League, il Real Madrid ha sofferto – e anche tanto – ma ha avuto la forza di restare sempre in partita, senza perdere la bussola e punendo gli avversari al momento giusto. Una mentalità che è senz’altro merito di Ancelotti, che ha trasmesso tranquillità e consapevolezza in una squadra sì galattica, ma che aveva perso un po’ di certezze dopo gli addii di Ronaldo e Zidane, almeno in chiave europea. Mourinho, invece, ha ricompattato come non mai l’ambiente giallorosso, che sembra aver riscoperto quell’amore mai sopito nei confronti della squadra, manifestato anche numericamente con le presenze sugli spalti (oltre un milione di supporters in stagione). Un connubio fondamentale per il cammino in Conference League che, per carità, non sarà la Champions League ma è pur sempre un trofeo europeo e, come tale, deve essere giustamente festeggiato. Nonostante qualcuno ritenga sia “la coppetta delle settime classificate”, “la Serie C d’Europa” e “competizione con squadre di salmonari”. Mentre ci si interroga su questo, la Roma e il Real Madrid si gustano i loro due prelibati “bolliti”.