Guida al settlement agreement della Roma: ecco come Tiago Pinto dovrà muoversi sul mercato

30.07.2023 18:10 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Guida al settlement agreement della Roma: ecco come Tiago Pinto dovrà muoversi sul mercato
© foto di Andrea Gonini

È iniziato il calciomercato: come ogni anno, i dirigenti dei vari club stanno lavorando per consegnare ai loro tecnici la rosa della prossima stagione. E tra questi dirigenti c’è Tiago Pinto, che avrà il compito di accontentare Mourinho (o chi per lui) muovendosi con fortissime limitazioni dovute al settlement agreement con l’UEFA, che già ha influenzato il modus operandi delle ultime due sessioni e che lo farà ancora almeno nelle prossime due. Un settlement agreement di cui si parla tanto in quanto tale, meno negli effetti che questo produrrà a livello pratico: con questo articolo vogliamo provare a spiegare in cosa si tradurranno le disposizioni poste dalla UEFA e recepite dalla Roma. 

Gli ostacoli che limiteranno la capacità di azione di Tiago Pinto sono di due tipi, uno riguardante il costo della rosa e l’altro riguardante i numeri complessivi del bilancio giallorosso.

IL COSTO DELLA ROSA - Andiamo, innanzitutto, a rileggere il testo tradotto in italiano del passaggio del settlement agreement che riguarda la limitazione dell’iscrizione di nuovi calciatori nella lista UEFA.

Divieto di registrazione di nuovi giocatori: il club non può registrare nuovi giocatori sulla sua Lista A per le competizioni per club UEFA, a meno che il bilancio della Lista A sia positivo. Il bilancio della Lista A è definito come la differenza tra il costo dei giocatori in uscita (“risparmio sui costi”) e il costo dei giocatori in entrata (“nuovi costi”) in ogni deadline applicabile per l’iscrizione della Lista A del club.

Il costo di un giocatore è formato dal suo stipendio lordo e dall’ammortamento, che a sua volta è - semplificando - il costo del suo cartellino e degli oneri accessori (commissioni, per esempio) diviso gli anni di contratto. Facendo un esempio pratico, un calciatore il cui cartellino è stato pagato 20 milioni e che ha un contratto di cinque anni a 2,5 milioni lordi l’anno, avrà un costo di 6,5 milioni annui, di cui 4 di ammortamento e 2,5 di stipendio. La somma dei costi di tutti i calciatori della rosa compone, appunto, il costo della rosa, e il costo che la rosa avrà al momento dell’iscrizione alla lista alla fase a gironi della prossima coppa europea dovrà essere uguale o inferiore al costo della rosa iscritta alla fase a eliminazione diretta della scorsa Europa League. Quindi, per liberare spazio e inserire nuovi calciatori occorrerà cederne degli altri, e più costa il calciatore ceduto, più spazio si libera per quello nuovo.

È questo il principio per il quale, nelle scorse sessioni di mercato, Tiago Pinto si è mosso su calciatori svincolati: non dovendo pagare nulla per il cartellino, l'ammortamento di quei calciatori è quasi zero (possono esserci delle commissioni, ma che hanno un valore comunque decisamente inferiore a quello del costo di un cartellino acquistato da un’altra società). E così il GM sembra voler fare anche questa volta, visti gli arrivi di Houssem Aouar ed Evan Ndicka, che avevano in scadenza al 30 giugno 2023 i loro accordi con le rispettive squadre, e di Rasmus Kristensen, in prestito gratuito.

Per quanto riguarda le uscite, secondo questo principio, per avere più spazio occorrerà liberarsi di calciatori che hanno un costo alto, e da questo punto di vista è un disastro l'infortunio al crociato di Tammy Abraham, almeno 8 milioni di ammortamento, essendo stato pagato 40 milioni più bonus per 5 anni di contratto, più il suo stipendio le cui cifre non sono state comunicate ufficialmente , così come quello di Marash Kumbulla, che dopo il rinnovo fino al 2027 aveva un ammortamento di 3,7 milioni: entrambi i calciatori possono ovviamente non essere inseriti in lista, ma devono essere sostituiti e il loro costo comunque graverà sul bilancio generale. Tra i nomi pesanti, resta per esempio Leonardo Spinazzola, pagato 29,5 milioni con un contratto di cinque anni e un ammortamento di poco meno di 6 milioni, oltre al suo stipendio. Non conta la plusvalenza che si genera né la somma di denaro che si ottiene, ma solo il costo che viene rimosso dalla lista.

A questo proposito, è importante notare come Nicolò Zaniolo fosse iscritto alla lista dei calciatori della fase a eliminazione diretta dell’Europa League: il suo costo verrà a mancare rispetto alla lista precedente e questo è un margine di manovra di cui Tiago Pinto potrà usufruire, così come non ci sarà più il costo di sei mesi di Georginio Wijnaldum (iscritto alla lista di febbraio, non in quella precedente) e quello di Mady Camara. I rinnovi di contratto di Smalling, Cristante, Matic ed El Shaarawy andranno a modificare i loro costi, certamente al ribasso per quanto riguarda l'inglese, visto che la sua quota di ammortamento si riduce quasi a zero, così come il ritorno di Diego Llorente, che stavolta sarà un calciatore della Roma per tutta la stagione e non solo per metà.

Un fatto da sottolineare è che sarà importante, paradossalmente, anche non scendere troppo nel costo complessivo, perché il costo che la rosa avrà al momento dell’iscrizione alla fase a gironi della prossima coppa europea sarà il riferimento da prendere nella successiva sessione di mercato: abbassarlo significherebbe limitarsi ancora di più. L’ideale sarebbe far coincidere esattamente il costo dell’ultima lista con il costo della prossima, in modo tale da sfruttare tutto lo spazio a disposizione e non perderlo per il futuro. Togliere Abraham dalla lista senza sostituirlo con giocatori di pari costo, per esempio, significherà ridurre lo spazio a disposizione nella lista di gennaio.

Ulteriore punto da chiarire: l'ingresso in Champions League non avrebbe avuto valenza, perché questo genera ricavi nel prossimo bilancio, ma non ha impatto nel modificare il costo della rosa, né i parametri a cui doversi rifare per rispettare i patti.

IL BILANCIO - Oltre a questo discorso, ci sono anche delle specifiche esigenze di bilancio, più simili a quelle che siamo stati abituati a conoscere negli anni in cui bisognava cedere calciatori entro il 30 giugno per avvicinarsi al pareggio. Ecco il passaggio del settlement agreement a riguardo:

Il club si impegna a raggiungere obiettivi finanziari intermedi nel periodo di riferimento coperto dal Settlement Agreement, in modo che il risultato economico calcistico della stagione 2025/2026 (esempio, coprendo i periodi di riferimento che terminano nel 2024 e 2026) non superi i 60 milioni di deficit aggregato.

In sostanza, la Roma deve migliorare il suo bilancio in modo tale che nella stagione 2025/2026 la somma delle perdite dei periodi di riferimento non superi i 60 milioni. In più, deve raggiungere degli obiettivi intermedi non meglio specificati, ma che comunque obbligheranno la Roma a migliorare i propri conti, visto che secondo La Gazzetta dello Sport il bilancio 2021-2022 vedeva una perdita di 219,3 milioni di euro. Lo strumento più veloce per migliorare l’attivo è, come tutti ormai sanno, quello delle plusvalenze, ovverosia della cessione di calciatori a un valore superiore a quello residuo a bilancio, che a sua volta è quello dell’acquisto del cartellino meno gli ammortamenti dei vari anni di contratto già passati. Come esempio, il valore residuo a bilancio di un calciatore acquistato ipoteticamente due anni fa per 20 milioni con cinque anni di contratto è 12 milioni (4 milioni di ammortamento annuo per tre anni residui di contratto), e ogni euro in più ricavato rispetto a questi costituisce plusvalenza.

Va da sé che per ricavare una plusvalenza più alta bisogna vendere calciatori che hanno un residuo basso: un nome può essere quello di Roger Ibanez, acquistato a titolo definitivo nell’estate 2020 (dopo un prestito di sei mesi) per 8 milioni più bonus e con un contratto che scade tra due anni, per un residuo a bilancio di circa 3,2 milioni. Anche i calciatori che sono rientrati dai prestiti potranno costituire plusvalenze, benché non concorrano a liberare spazio nel costo della rosa, non essendo stati iscritti all'ultima Europa League. Sempre a questo proposito, la cessione di Zaniolo per 15 milioni di euro più bonus (cifra comunicata dal Galatasaray) ha certamente permesso alla Roma di realizzare una plusvalenza utile a migliorare i conti nel bilancio chiuso lo scorso 30 giugno.

Vincere l’Europa League ed entrare in Champions League avrebbe aiutato invece a migliorare il bilancio che da poco si è aperto, e che come il precedente dovrà chiudersi con valori compatibili con le richieste della UEFA. 

In sintesi, potrebbero essere necessarie cessioni sia di calciatori pesanti a livello di bilancio, sia di calciatori meno costosi ma con un valore di mercato importante, mentre in entrata bisognerà fare i conti al centesimo per rientrare nello spazio economico a disposizione ed evitare casi come quello di Ola Solbakken, che per pochi euro di costo non è riuscito a entrare nella lista della fase a eliminazione diretta di Europa League. Buon lavoro e buona fortuna a Tiago Pinto, perché ne avrà veramente bisogno.