Fattore Olimpico
"Voglio pensare che la differenza l'abbiano fatta i 55mila dell'Olimpico perché è vero che non entrano in campo con noi ma a qualcosa servono. Sensazioni al fischio finale? Sono stato contento, ho visto dopo tanti anni l'Olimpico strapieno, sembravano i tempi di Spalletti quando facevamo la Champions League. Forse sono anche tornati e non ce ne rendiamo conto". Non si poteva non partire dalle parole di Daniele De Rossi a fine gara per descrivere le sensazioni che un Olimpico come quello di ieri è riuscito a regalare. Uno stadio da Coppa dei Campioni, come ha detto il centrocampista, ha sicuramente influito positivamente nella Roma e ha, in un certo senso, messo un po' di pressione alla squadra di Conte. In questi anni, giustamente, si è parlato del fattore Juventus Stadium, arrivando a considerarlo un elemento fondamentale per la rinascita della società bianconera dopo Calciopoli, non solo dal punto di vista economico, ma anche - se non soprattutto - da quello sportivo. Ed è qui che ci vogliamo soffermare: i tifosi della Roma, in uno stadio di proprietà, quanto potrebbero fare la differenza? Retorica: la differenza la fanno già ora.
PIENO - Ne parlavamo proprio qualche giorno fa. La squadra guidata da Garcia sembra aver messo da parte le amarezze che negli ultimi anni hanno accompagnato il tifo romanista: divisioni su questo o quel dirigente, questo o quel giocatore, questa o quella società. E' una Roma che prende tutti nel cuore, che produce quel calore di un abbraccio collettivo a cui i tifosi forse non erano più abituati. Una menzione particolare alla curva Sud, sempre magnifica, ma che ieri si è superata. Incitamento per tutti i 90' e quei fumogeni che fanno tanto anni '80. Quando il calcio era diverso. E anche il tifo.