Edoardo Bove: finalmente
Nelle due vittorie allo Stadio Olimpico, contro Genoa e Fiorentina, tra i giocatori della Roma c’è un protagonista a sorpresa: Edoardo Bove. Il classe 2002 ha giocato da titolare entrambe le partite, la prima al fianco di Matic, la seconda accanto a Cristante, riuscendo a integrarsi bene con entrambi.
DINAMISMO E PERSONALITÀ - Schierato con un giocatore più esperto è statico, Bove ha il compito di dare dinamismo al centrocampo giallorosso. In fase di non possesso si alza molto sul centro destra ed è molto veloce a pressare con aggressività il portatore di palla, riuscendo spesso a recuperare la sfera. Quando è invece la Roma ad avere il possesso del pallone, Bove ha il compito di inserirsi tra le linee o allargarsi sulla destra per far salire l’esterno. Nelle partite giocate ha dimostrato di essere un centrocampista moderno, capace di svolgere bene entrambe le fasi. Il suo dinamismo è sicuramente il punto di forza, ha esplosività ma è anche molto veloce. Inoltre, ha dimostrato anche grande personalità. Quando ha avuto l’occasione non ha avuto paura di calciare verso la porta avversaria, un giocatore insicuro - invece - avrebbe passato il pallone.
COSA MIGLIORARE - Le partite disputate hanno messo in luce anche alcuni limiti del centrocampista giallorosso, che deve ancora migliorare sotto alcuni aspetti. In particolare, tecnicamente non è sempre pulito e nel corso delle due partite ha sbagliato qualche stop e qualche appoggio di troppo.
“CANE MALATO” MA BRAVO RAGAZZO - Al di là delle qualità dimostrate in campo e di alcuni limiti, quello che è più apprezzabile di Bove è il suo comportamento. A dicembre sembrava vicina una sua cessione in prestito (il Lecce era particolarmente interessato), ma lui è rimasto per dimostrare il proprio valore. In un anno e mezzo in cui ha avuto poco spazio non ha mai avanzato una lamentela o alzato la voce, facendosi invece trovare sempre pronto quando è stato chiamato in causa. Due minuti, un quarto d’ora o schierato da titolare: a prescindere dal tempo a disposizione, Bove dà sempre tutto sé stesso, ringhia contro gli avversari e non si arrende, proprio per questo Mou lo chiama “cane malato”.
POLITICA GIOVANI - Nella scorsa stagione, tra Serie A, Coppa Italia e Conference League, Bove ha giocato in totale 114 minuti, quest’anno è invece già arrivato a 260’. Di questi, circa la metà (128 minuti) li ha disputati solamente nelle ultime due partite. Dopo tante panchine e pochi spezzoni, Edoardo sta quindi finalmente trovando spazio nelle rotazioni di Mourinho. Il motivo lo ha spiegato lo stesso tecnico giallorosso: “Come può trovare la qualità la Roma? Facendo crescere i bambini. […] Questa è una cosa che non fa nessuno nei grandi club, forse non ne hanno necessità o perché i miei colleghi la pensano in maniera diversa. Mi fa un grande piacere questa cosa qui di lanciare i giovani”. La nuova politica della Roma è chiara: puntare sui giovani e farli crescere, Bove ne sta giustamente approfittando per mettersi in mostra.