Due settimane per la rivincita: la corsa di Smalling verso il suo passato
Anche nelle serate più belle, c’è sempre qualcosa di amaro: a un passo dal reset dei cartellini, è arrivata l’ingenua ammonizione che impedirà a Gianluca Mancini di giocare la sfida di andata contro il Manchester United a Old Trafford. Un’assenza non da poco in un reparto che per gran parte della stagione è stato in emergenza, anche per la lunga indisponibilità di Chris Smalling, che adesso ha due settimane di tempo per provare a prendersi la rivincita contro il suo vecchio club. Non tanto per come è avvenuta la separazione, quanto per quel breve - ma irritante, per la Roma - ricongiungimento dello scorso agosto, quando i giallorossi avrebbero avuto bisogno anche del loro numero 6 per provare a eliminare il Siviglia negli ottavi di finale della scorsa edizione dell’Europa League.
Fonseca, invece, dovette farne a meno proprio per il timore dei Red Devils di ritrovarsi contro il difensore di loro proprietà in semifinale, con un prestito non prolungato per la fase finale del torneo e un affare a titolo definitivo chiuso sul filo di lana, a ottobre. Il destino ha fatto sì che lo scenario possa riconfigurarsi con poco meno di un anno di ritardo: sta a Smalling, e soprattutto al suo ginocchio sinistro, renderlo realtà. Per se stesso e soprattutto per la Roma, che ne avrà maledettamente bisogno.