Dall'errore con la Juventus alle tante panchine nel 2022: la parabola discendente di Veretout
Jordan Veretout ha lasciato ufficialmente la Roma dopo 3 stagioni, in cui ha collezionato complessivamente 131 presenze e 22 reti in tutte le competizioni. Solo i numeri fanno capire come il centrocampista, che proseguirà la carriera con la maglia del Marsiglia, sia stato un elemento importante per il centrocampo, a tratti quasi imprescindibile.
Dopo due annate positive, anche la terza sembrava essere iniziata nel migliore dei modi. Veretout, infatti, trascinò la Roma con una doppietta al debutto del campionato scorso contro la sua ex Fiorentina, per poi andare a segno nello 0-4 di Salerno la settimana seguente e, infine, realizzando un calcio di rigore contro la Lazio alla sesta giornata, insufficiente per evitare il ko per 3-2 nella stracittadina.
Un avvio che lasciava presagire tutt’altro rispetto all’epilogo della cessione al Marsiglia. Una svolta, in negativo, è probabilmente arrivata il 17 ottobre 2021, giorno del big match di Torino contro la Juventus. Bianconeri avanti con un colpo di testa di Kean, viziato da un tocco di mano di Cuadrado autore dell’assist. Sul finale del primo tempo, succede il caos assoluto. Azione confusa in area di rigore bianconera, Mkhitaryan viene atterrato ma riesce a servire Abraham che, da due passi, va a segno.
Inspiegabilmente, l’arbitro Orsato fischia qualche istante prima di far finire l’azione, assegnando un penalty alla Roma che, in realtà, non avrebbe dovuto esserci. Dal dischetto, comunque, si presenta Veretout reduce da 13 rigori consecutivi segnati con la Roma, una striscia che viene interrotta dalla respinta di Szczesny. Nella ripresa, il risultato non cambia e la Juventus porta a casa tre importanti punti tra le inevitabili polemiche.
“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore” cantava Francesco De Gregori nella sua famosa La leva calcistica della classe ‘68. Un errore, d’altronde, capita a tutti ma come dice un famoso proverbio “errare è umano, perseverare è diabolico”. Il 25 novembre seguente, in occasione della sfida di Conference League contro lo Zorya Luhansk, Veretout si ripresenta dagli undici metri e sbaglia di nuovo. Fortunatamente, la Roma porterà a casa il risultato lo stesso senza problemi (4-0), ma quell’episodio è solo un altro di un lento declino di Veretout.
Non solo il francese non calcerà più un rigore, con Pellegrini e Abraham che si alterneranno, ma finisce piano piano ai margini, accomodandosi spesso in panchina da inizio 2022 sino a fine stagione (solo due presenze da titolare nel girone di ritorno). Una parabola discendente che ha avuto il suo inizio con quell’errore contro la Juventus dagli undici metri, un rigore che non avrebbe dovuto calciare perché inesistente per i motivi di cui sopra. Non sapremo mai cosa sarebbe accaduto se avesse segnato, ma quella circostanza ha in qualche modo segnato il suo destino nonostante le rassicurazioni nel giorno del raduno. Adieu, Jordan.