Da Fonseca a Fienga, la Roma non sta più zitta. Casualità o strategia?

Uno dei maggiori esponenti della strategia del fortino è José Mourinho. Quando il tecnico portoghese voleva compattare la squadra sceglieva un nemico esterno (vero o presunto, cambia poco), andava in conferenza e sparava a zero. L'effetto era quello di compattare tutti sia dentro lo spogliatoio (cosa più importante) e sia fuori, facendo in modo che tutti remassero verso un'unica direzione. Spesso, quando si ha bisogno di attingere energia si sfruttano le emozioni, le motivazioni, che possono dare quella benzina che sembra mancare. L'idea è che a Trigoria si stia facendo un ragionamento simile. Improvvisamente, dal morigerato silenzio di questi mesi si è passati al rispondere agli attacchi usando non le baionette ma i cannoni, quelli grossi e rumorosi. Tra l'altro, sia Fonseca e sia Fienga hanno utilizzato negli ultimi giorni la parola "ridicoli", un'espressione forte, chiara, potente e che non lascia dubbi sul pensiero di chi parla.
Il tecnico portoghese l'ha fatto in relazione ai rigori dati ad altre squadre mentre il dirigente in merito alla risposta della Lega sulla questione Juve-Napoli. Che sia una mera coincidenza o una raffinata strategia, fatto sta che un'energia sta muovendo l'ambiente Roma dal basso e se riuscirà a diffondersi come fuoco sulla paglia potrà trascinare e dare forza a tutto il movimento, a tutta la Roma, per queste ultime settimane di stagione. Serve forza, serve brillantezza e per trovarla ogni mezzo è lecito.
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