Classe e tenacia, ecco Marcos
Diciannove anni da compiere il 14 maggio prossimo ma una maglia da titolare ormai cucita addosso a suon di prestazioni superlative che il brasiliano Marquinhos ha sfoderato nel corso di questi mesi. Giunto nella capitale la scorsa finestra di mercato, il difensore centrale ha disputato ben diciotto gare su ventidue convocazioni, diventando così un punto fermo nella difesa capitolina.
Anche nella gara di ieri sera contro l’Inter, valevole per la prima semifinale di Coppa Italia, Marquinhos si è reso protagonista di una prestazione dal grande spessore, mostrando un grande carattere nel confronto sul campo con giocatori di grande esperienza quali Cambiasso e Palacio. Quest’ultimo, soprattutto, è stato vittima del brasiliano in diverse occasioni, dimostrazione sicuramente importante dato che l’attaccante nerazzurro è stato il più pericoloso degli avversari per gran parte del match.
Deliziosi gli interventi di Marcos sul contropiede dell’argentino al 25’ del primo tempo e subito il minuto successivo, ma altrettanto importante l’azione che poi gli procurerà l’infortunio e che lo costringerà al cambio. Siamo al 53’, Zanetti crossa per Palacio e Marquinhos non aggancia, quindi si sposta su Guarin che ha ricevuto palla e lo contrasta cadendo a terra: azione pericolosa avversaria sulla quale il numero tre capitolino mette piede restando vittima di un brutto colpo alla caviglia destra che, da lì a poco, costringerà Castan a prenderne il posto.
Classe e tenacia, impensierisce gli avversari e resta vittima anche di un contrasto con Guarin che gli rifila una botta fortuita al volto al termine del primo tempo, prima di doversi arrendere ad una botta alla caviglia che verrà valutata nelle prossime ore. Salva il risultato e dà sicurezza ad un reparto sicuramente strategico e che, troppe volte, ha dimostrato di concedere troppo agli avversari.
Una prestazione impeccabile per tutti e sessanta i minuti giocati da Marcos, considerando la tenera età del giocatore ma restando ancora una volta meravigliati dalla forza e soprattutto dalla personalità di questo ragazzo, il cui ruolo in campo è sempre più saldo e la cui presenza si fa sempre più puntuale di gara in gara. Un gioiello tutto giallorosso, una certezza su cui puntare nel presente e nel futuro. Una risorsa assolutamente da preservare e da valorizzare.