Cercasi equilibrio: i terzini sono la chiave
Le (inaspettate?) difficoltà difensive sono state, probabilmente, il tema di maggiore importanza in questo inizio di stagione romanista. I giallorossi sono riusciti a tenere la porta chiusa solo contro Trabzonspor all'Olimpico, quando pure è servito più di un intervento di Rui Patricio, e Salernitana, con gol arrivati anche dai turchi a Trebisonda e in casa contro il modesto CSKA Sofia.
Tra centrocampo e difesa, la rosa è grosso modo quella dello scorso anno, protagonista di un numero notevole di errori individuali e questo non va dimenticato nella valutazione d'insieme; bisogna ragionare, però, anche in termini di collettivo, e guardando i match giocati dai giallorossi, specie gli ultimi due di campionato contro Sassuolo ed Hellas Verona, balza all'occhio una evidente mancanza di equilibrio in più di un frangente delle gare stesse.
Una mancanza di equilibrio determinata certamente da vari fattori, ma uno di questi è particolarmente evidente. Già in estate, la Roma faticava a trovare il giusto bilanciamento nell'azione dei due terzini, provando sia la soluzione dell'uomo bloccato - con Tripi, Ibanez e lo stesso Vina - che spingendo con entrambi i laterali. Proprio questa seconda opzione è quella che ha messo più in difficoltà l'uruguaiano e Karsdorp, vittime designate dei piani partita di Dionisi e Tudor.
In Roma-Sassuolo, il tecnico neroverde ha puntato molto sull'uno contro uno tra Berardi e Vina, concentrando diversi uomini sul lato opposto per poi cambiare lato, mentre in Hellas Verona-Roma l'olandese è andato in difficoltà dall'inizio e poi è crollato di fronte al sovraccarico che il nuovo allenatore scaligero ha impostato. Proprio in questa occasione, Mourinho ha fatto notare come Zaniolo abbia aiutato poco il suo compagno, ma va anche considerato come costringere uno degli esterni offensivi a ripiegare troppe volte lo porterebbe a dover poi effettuare delle corse troppo lunghe per assolvere alla sua funzione di giocatore d'attacco.
Insomma, uno degli enigmi che Mourinho e la Roma dovranno risolvere riguarda proprio gli esterni difensivi, per migliorare a livello di equilibrio e, quindi, di solidità.