Cambiano gli interpreti non il modulo, per Rosi e Brighi non è la serata giusta ma alla fine ci pensa Totti!

Dall'inviato allo Stadio Friuli di Udine Gianluca Ricci
09.04.2011 22:40 di  Gianluca Ricci   vedi letture
Cambiano gli interpreti non il modulo, per Rosi e Brighi non è la serata giusta ma alla fine ci pensa Totti!
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

A vedere Rosi e Brighi provati ieri tra i titolari, più di qualcuno ha pensato che Montella stesse facendo pretattica. Invece il 36enne mister giallorosso non ha avuto dubbi al momento di comunicare la formazione alla squadra. Dentro il ragazzo della Garbatella, esterno alto di destra al posto di Taddei, e il numero 33 romagnolo come trequartista anziché Perrotta. Scelta senz'altro rischiosa, quella di relegare i due senatori in panchina in favore di compagni che non entravano nella formazione d'inizio gara da un bel po' di tempo. Rosi e Brighi vanno a comporre, insieme a Vucinic che si sistema a sinistra, la linea a tre che staziona alle spalle di Capitan Totti. Per il resto, Pizarro e De Rossi in mediana, Doni tra i pali e il quartetto difensivo formato da Cassetti e Riise ai fianchi di Burdisso senior e Juan. L'assetto è quello abituale ma la prima mezz'ora di gioco si trasforma in una specie di incubo, con l'Udinese che assedia la metà campo difensiva giallorossa. I quattro difensori romanisti soffrono l'intraprendenza degli avversari, Riise sale troppo in fase d'attacco lasciando che Isla faccia il bello e cattivo tempo. Poi c'è Rosi che combina solo guai e non ne fa una giusta e si fa innervosire dagli avversari.

Anche Brighi è in affanno nei panni di incursore, ruolo che Matteo aveva interpretato bene solo nella disfatta di Marassi col Genoa. Nell'ultimo quarto d'ora prima dell'intervallo la Roma sembra crescere o meglio sono i padroni di casa a calare d'intensità. Tuttavia cambia poco o nulla: né la disposizione degli uomini di Montella, né la pericolosità dei bianconeri seppure in contropiede. Nella ripresa la Roma si presenta in campo con un assetto di centrocampo simile ad un rombo: Pizarro basso, Rosi e De Rossi esterni, Brighi alle spalle di Totti-Vucinic. Giusto il tempo di passare in vantaggio col rigore del Capitano e si torna alla disposizione iniziale. Taddei e Perrotta rilevano Rosi e Brighi, così il 4-2-3-1 torna ad essere quello titolare. Nell'ultimo quarto d'ora entra Borriello al posto di Vucinic e si passa al 4-4-2: l'ex Milan affianca il numero 10, mentre Taddei e Perrotta si piazzano sugli esterni della linea di centrocampo. E così fino alla fine, meglio evitare rischi. Di Natale spaventa la Roma ma Totti poi regala tre punti fondamentali.