Verre: “Devo tanto alla Roma e a Luis Enrique. Ora mi ispiro a Pjanic"
Valerio Verre, centrocampista ex Roma ora di proprietà dell'Udinese ma in prestito al Perugia, è stato intervistato sul sito della Figc dal ritiro della Nazionale U21. Ecco le sue parole.
I campionati in Italia sono appena iniziati e dovete subito affrontare la Germania. Sei pronto? Quanto è stimolante affrontare subito i detentori del Torneo Quattro Nazioni?
"Il ‘Quattro Nazioni’ è un torneo che l’Italia non vince da diversi anni, noi ci puntiamo quest’anno, anche perché l’anno scorso ci siamo andati vicini (secondo posto finale a un punto dalla Germania, ndr). Speriamo di toglierci delle soddisfazioni".
Parliamo di te. Come ti descriveresti da un punto di vista tecnico, quali sono le tue caratteristiche?
"Giocando a tre a centrocampo prediligo il ruolo di mezzala sinistra, molti allenatori mi hanno visto lì. Posso fare anche il mediano davanti alla difesa, dipende dal mister".
Che aspettative e obiettivi hai per questa stagione?
"Ora sono in prestito al Perugia, che è una società importante, speriamo di far bene quest’anno, poi il prossimo si vedrà. Penso all’Under 20, a fare bene in questo torneo cercando di vincerlo ma soprattutto giocando bene".
Hai segnato il tuo primo gol da professionista solo venerdì scorso. Cosa hai provato?
"Un’emozione grandissima, era la prima partita, tra l’altro contro un avversario molto impegnativo, il Bologna. Quando ho segnato ho sentito un boato enorme, lo stadio era pieno di tifosi che ci hanno sostenuto dal primo all’ultimo minuto".
Hai avuto la fortuna di trovare allenatori che hanno puntato su di te. Luis Enrique ai tempi della Roma. Quanto devi a questo tecnico?
"A Luis Enrique devo molto, perché mi ha lanciato nel calcio dei grandi. Mi ha fatto esordire in quella serata che è andata male contro lo Slovan, lo devo ringraziare molto, ha sempre parlato bene di me, vuol dire che ho sempre fatto bene negli allenamenti e che ho ottenuto la sua stima.
Chi sono i tuoi idoli calcistici, i giocatori a cui ti ispiri, magari nel tuo stesso ruolo?
"Essendo romano e romanista dico Totti, ma il mio ruolo è diverso, sono un centrocampista, quindi adesso direi Pjanic".
Se parliamo solo di giocatori italiani invece? C’è un calciatore al quale ti ispiri di più?
"Dico Verratti. Ha fatto bene al Mondiale, è un fenomeno, gioca nel Paris Saint-Germain e ha già fatto grandi partite, in grandi palcoscenici".
Come hai mosso i primi passi nel mondo del calcio?
"Ho iniziato a cinque-sei anni nel quartiere in cui abitavo, passando per le squadre di Roma, Real Tuscolano e Romulea, finché non mi ha preso la Roma da esordiente. Lì sono stato circa sette anni, poi sono entrato nel calcio dei grandi".
Quanto ha inciso nella cessione all’Udinese la presenza di Andrea Stramaccioni, che ti ha allenato nelle giovanili giallorosse?
"A Roma sono cresciuto, quindi quello che sono adesso lo devo a loro. Poi mi ha comprato l’Udinese, che è una grande società che lavora con i giovani e che li fa crescere. Con Stramaccioni onestamente non ho parlato, non so quanto la sua presenza abbia influito nella trattativa".