Udinese, Nani: "La Roma è una squadra piena di talenti. È una partita con un indice di difficoltà molto alto"

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di Valerio Conti

Gianluca Nani, direttore sportivo dell'Udinese, ha parlato prima del mtach tra la Roma e i bianconeri. 

Nani a Sky Sport

Abbiamo sentito Gasperini pochi istanti fa. Non vi manca la cifra tecnica, non vi manca la fisicità per giocare una partita intensa come quella contro l’Atalanta, ma c’è anche il fattore ambientale. Può essere una prova interessante per scoprire le vostre possibilità e un’occasione di crescita nel campionato?
«Tutte le partite sono un’opportunità per misurare le proprie capacità e per crescere. Siamo consapevoli che oggi incontriamo forse la squadra più forte: la Roma, vincendo, andrebbe prima in classifica. Sta facendo bene in campionato e in Coppa, ha una squadra rodata e un mister che viene da tanti risultati positivi, quindi sa quello che fa. È una squadra piena di campioni, giochiamo in uno stadio che è un Colosseo, e per chi viene da Roma sappiamo cosa significa: ti dà tantissimo. È una partita con un indice di difficoltà molto alto, ma questo non vuol dire che non ci troveremo pronti. Faremo quello che possiamo e che dobbiamo fare, sperando che sia sufficiente per una buona prestazione e un risultato positivo».

Molto positiva la stagione di Niccolò Zaniolo, che torna a Roma. A proposito di fattore ambientale, lei si è speso in prima persona con la famiglia per portarlo. Come sta avvenendo questa trasformazione del ragazzo?
«Le qualità di Niccolò le conosciamo tutti: è un ragazzo potenzialmente straordinario, con doti fisiche e tecniche eccezionali. Forse il successo è arrivato troppo presto, quando ancora non si è pronti a gestirlo, e questo può portare a fare degli errori. La cosa più importante, però, è che prima dell’operazione ci abbiamo speso del tempo insieme. Ci siamo parlati, ci siamo conosciuti. Se ci fossimo solo informati, forse non lo avremmo preso. Ma dal tempo passato con lui posso dire che è un bravissimo ragazzo, con sani principi. Come tutti, ha commesso degli errori da giovane, ma oggi mi sembra estremamente centrato, presente, consapevole. Si sta comportando in maniera straordinaria con i compagni, con la città, con tutti. Potrebbe essere importante non solo per lui e per noi, ma anche per il calcio italiano, perché è un calciatore che vuole e deve ancora dire tanto».

Nani a DAZN

L’Udinese oggi si schiera con Bertola, Zanoli e Zaniolo, e in estate è stato fatto anche un investimento importante su un giovane portiere come Nunziante. È cambiata un po’ la strategia del club, in direzione di una maggiore italianizzazione?
«Ci sembrava opportuno indirizzarci un po’ in questo senso, verso questa direzione. Fermo restando che gli obiettivi, la strategia e la storia dell’Udinese restano gli stessi. Lavoriamo moltissimo con lo scouting: a volte il mercato italiano è un po’ più difficile, perché il giocatore costa di più e non è sempre facile arrivare prima. Però abbiamo intrapreso questa strada, con Bertola, con Nunziante e naturalmente anche con Zaniolo e Zanoli, che sono profili importanti. Il nostro mantra resta quello di cercare calciatori con potenzialità significative, svilupparne il talento e poi alimentare il trading, che è ciò che ci permette di sopravvivere».

Parliamo di Atta, il gioiello dell’Udinese. Hai accennato prima al mercato e al vostro modo di lavorare nella ricerca dei talenti, ma questo giocatore sembra già pronto per fare un salto importante. Lo cercano in tanti, anche all’estero. Raccontaci un po’ di questo Under 20 francese.
«Guarda, sì, hai detto bene. Atta è un giocatore straordinario, e lo vedo anche dall’interesse che sta generando. Direi che può fare anche un salto quadruplo, perché parliamo di un talento davvero finissimo. Se vogliamo descriverlo, ha qualità da grandissimo calibro: sa fare tutto, ha movenze di Bellingham per certi aspetti ricorda anche Zidane, quando gioca con quella leggerezza e quella sensibilità nel tocco. Quello che spesso la gente non sa è che possiede numeri fisici da top player da Champions League: parliamo di velocità di punta, chilometri percorsi, palloni recuperati. Anche nei dati oggettivi è sempre ai vertici. La qualità è visibile a occhio nudo, ma è il suo approccio mentale a fare la differenza: è totalmente concentrato sul calcio, sa che è qui per imparare e vuole andare via solo quando sarà davvero pronto. Quindi, per ora, lasciatecelo godere un po’».