Stadio Olimpico, il piano per rivoluzionare l’impianto entro il 2026

Stadio Olimpico, il piano per rivoluzionare l’impianto entro il 2026
Oggi alle 18:11Altre notizie
di Marco Campanella

Secondo quanto scritto da Il Foglio, Sport e Salute sta lavorando a un piano destinato a cambiare radicalmente il volto dello Stadio Olimpico, con l’obiettivo di trasformarlo entro la metà del 2026 in quello che viene già definito lo “Stadio della Nazione”. Una definizione che piace molto al governo e che non andrà a sostituire l’identità olimpica dell’impianto, ma che serve a chiarire quale sarà il suo nuovo ruolo: un grande stadio polifunzionale, capace di vivere anche quando Roma e Lazio avranno i loro impianti di proprietà, previsti rispettivamente a Pietralata e nell’area del vecchio Flaminio non prima del 2029.

STADIO OLIMPICO, IL PIANO PER RIVOLUZIONARE L'IMPIANTO ENTRO IL 2026 -  La domanda da cui parte il progetto è semplice: come valorizzare l’Olimpico una volta che non ospiterà più le partite casalinghe dei club capitolini? La risposta è un ampliamento deciso della sua vocazione multidisciplinare. L’idea è che l’impianto possa diventare la casa del rugby del Sei Nazioni, dell’atletica con il Golden Gala, della Nazionale di calcio e, se necessario, persino del tennis, nel caso in cui gli Internazionali dovessero diventare un torneo del Grande Slam, superando la capacità attuale del Centrale e degli altri campi del Foro Italico.
In vista degli Europei del 2032, ai quali l’Olimpico riqualificato ambirà a ospitare la finale, il progetto prevede l’aumento della capienza fino ad almeno 70.000 spettatori e una ridistribuzione completa degli spazi. Gli uffici federali verranno trasferiti altrove per recuperare volumi interni, mentre gli spalti saranno riorganizzati con una forte attenzione alle aree corporate, sempre più richieste per eventi di alto profilo e fondamentali per la sostenibilità economica dell’impianto.
Tra gli obiettivi c’è anche la risoluzione di alcune criticità strutturali storiche, come gli accessi non a norma per i mezzi di soccorso, retaggio dei Mondiali del 1990. Il piano complessivo, inserito nel restyling generale del Foro Italico che comprende anche la copertura del Centrale del tennis, ha un costo stimato tra i 100 e i 110 milioni di euro.