Raiola: "A Roma è difficile vincere, ma i giallorossi possono sorprendere"

04.09.2017 14:19 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio CRC
Raiola: "A Roma è difficile vincere, ma i giallorossi possono sorprendere"
Vocegiallorossa.it

A Radio Crc, nella trasmissione Si gonfia la rete di Raffaele Auriemma, è intervenuto Mino Raiola, procuratore sportivo.

Su Donnarumma.
"
Guardo sempre avanti. Siamo rimasti al Milan perché questo era il desiderio del ragazzo e chi lo ha giudicato prima della chiusura del calciomercato, dovrebbe chinarsi e chiedere scusa. E invece, sto ancora aspettando le scuse da quella piccola parte della tifoseria di Milano e anche da qualche giornalista che ha espresso un giudizio morale perché è facile poi fare la morale sugli altri. L’Italia è forse l’unico Paese in cui i tifosi pensano di gestire le società o le scelte dei giocatori, questo all’estero non accade. In Italia si ha un po' di paura dei tifosi e dobbiamo uscire da questa cultura. Tutti hanno giudicato male Donnarumma, ma non hanno poi chiesto scusa. Voglio chiarire anche questa storia della fascia da capitano: noi non l’abbiamo mai chiesta, ci è stata offerta".

Su Spagna-Italia.
"Non credo che abbiamo meno campioni della Spagna, ma se poi li facciamo giocare a pallavolo è certo che sono più scarsi della Spagna. Isco e Asensio non sono più forti di Insigne e di Verratti, ma hanno giocato in un sistema di gioco migliore del nostro, è stata sbagliata tutta la tattica. Ho visto l’intervista di Ventura, ma se non vuole cambiare nulla durante la partita può anche andare in tribuna o restare a casa, è stata ridicola la tattica adottata contro la Spagna. L’allenatore deve capire quando continuare su una strada o cambiarla. Il calcio moderno è quello della Spagna e della Germania dove anche i centrocampisti offensivi si inseriscono tra gli spazi. Non mi parlate della qualità della Spagna perché Insigne e Verratti non sono meno forti di Isco e Asensio." 

Sulle critiche a Insigne e il numero 10.
"Andassero a quel paese. Se la indossa è perché lo merita. La numero 10 non è una maglia diversa dalla 9 o dalla 8, il 10 è solo un numero. Lo stesso Isco che lo abbiamo tanto esaltato, non aveva la numero 10, ha solo fatto bene in un concetto, quello della Spagna. Il presidente Tavecchio quasi si addormentava in tribuna durante la partita. Gli italiani mascherano le cose. Insigne nel Napoli ogni settimana, anche contro il Real Madrid dove gioca Isco, ha fatto vedere le sue qualità quindi, se viene messo in Nazionale e non gioca come nel Napoli, la colpa non è del giocatore. L’allenatore deve adeguarsi e se davanti ha la Spagna si può anche giocare in modo moderno. Bisogna cambierà la mentalità e tutta questa polemica la trovo ridicola". 

Sulla lotta per lo scudetto.
"La Juventus ad oggi è campione d’Italia per cui resta la squadra da battere. Ma questo è un campionato nuovo ed è vero che la Juve è ancora una grande squadra, ma anche il Napoli lo è. Credo che anche la Roma possa sorprendere quest’anno. Non condivido la politica delle milanesi, ma la rispetto. Finora nessuna grande avversaria ha incontrato il Milan, ma ciò che mi preoccupa è che manca ancora di una punta." 

Insigne al Barcellona?
"No, non me l’ha chiesto, De Laurentiis come al solito capisce una cosa per un’altra. Un giorno farò un cartone animato solo per lui per spiegargli perbene le cose e ci metterò dentro anche il discorso di Hamsik. Con le mie intenzioni, Hamsik fece l’ennesimo rinnovo di contratto per cui il presidente può portarlo in barca, fargli fare un film e portarlo dove vuole".  

Sul rapporto con De Laurentiis.
"Dipende cose intendete per rapporto. È un grandissimo presidente, chi gestisce una società quando ci sono dei meriti li deve prendere, ma deve prendere anche le critiche. Se il Napoli è lassù, è anche merito del carattere e delle ideologie di De Laurentiis. Non siamo nemici, vediamo solo le cose diversamente. Ogni tanto però, si esprime in maniera strana, ma lo faccio anche io quindi non me la prendo. Ho deciso che per fargli capire il mio concetto, gli dedicherò un cartone animato. Voglio precisare, altrimenti il presidente non capisce: il rapporto tra di noi è di amicizia e rispetto tutto ciò che ha fatto perché ha molti meriti. Anche in squadra sanno che De Laurentiis a volte si esprime in maniera pesante o particolare, ma non ho niente nei suoi confronti. Passare sul cadavere di De Laurentiis? Ad Insigne può anche scadere il contratto tra 4 anni e poi che si fa? Il Barcellona è andato in panico, è palese. Il valore di mercato lo fa chi compra. Neymar per esempio è stato comprato da un Paese, non dal Psg per cui il discorso è molto diverso. Il Barca è andato in panico, ma quanto vale Insigne si vedrà quando il Napoli e il suo presidente decideranno di venderlo. Hamsik ha voglia di stare a Napoli finché muore, magari non tutti hanno questa voglia e bisogna rispettare il volere di tutti. 

Su Sarri.
"Quando si vede la mano dell’allenatore nella squadra vuol dire che il tecnico è bravo e il Napoli gioca un calcio molto moderno. Prede applausi da tutta l’Europa , poi vincere e perdere è un dettaglio, si tratta anche di fortuna. È difficile vincere a Roma o a Napoli, anche per colpa dell’ambiente che è una colpa positiva in alcuni casi, ma anche negativa perché ci esaltiamo troppo, mettiamo troppo stress, non accettiamo certi atteggiamenti. Vincere poi, deve essere nel dna di ognuno di noi e se superiamo certe barriere, si può vincere. Sarri ha idee chiare che esprime sul campo, grandi squadre hanno già chiesto informazioni su di lui per cui credo sia l’ultimo anno a Napoli. Me lo auguro per lui perché è difficile stare ancora con De Laurentiis". 

Su Balotelli.
"Nella partita contro il Napoli veniva da un infortunio e si era allenato solo 2 volte. Non aveva la migliore condizione, ha provato a fare del suo meglio ed ha giocato, ma ha giocato male ed è stato criticato. Balotelli di nuovo in Nazionale? In Italia non c’è una punta più forte di Balotelli, nessuno può togliermelo dalla testa. Sto avendo problemi con Ventura e le sue idee e se questo è il calcio italiano moderno sono molto preoccupato”.