Michele Cucchi: "Le italiane frenate in coppa dalla Sindrome di Annibale"

03.11.2014 16:46 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Calcioweb.eu
Michele Cucchi: "Le italiane frenate in coppa dalla Sindrome di Annibale"
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Calcioweb.eu riporta le parole di Michele Cucchi, psichiatra e Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, che sostiene che le difficoltà delle squadre italiane nelle coppe derivino dalla Sindrome di Annibale

“Le italiane si fasciano la testa prima di essersela rotta. Nulla è più probabile, anche quando pare quasi impossibile, delle cose che temiamo si avverino: una sconfitta, una clamorosa débâcle, una scena muta all’esame, diventano molto più probabili quando le temiamo intensamente e combattiamo con la paura di doverle esorcizzare. Ora l’Italia del calcio vive con il fiato sospeso delle coppe, e questo è quello che complica le cose Dovremmo invece recuperare quella sana incoscienza che tanto ci contraddistingue nelle vittorie epiche, che ci permette di giocare come sappiamo: magari non saremo i più forti ma ce la giocheremo. Recuperiamo quella tranquillità e quella sana passione agonistica che si respirano sui campi dell’oratorio. Non facciamoci ingannare dalle nostre aspettative. Giochiamo e basta. Ogni grande risultato, nella vita come nello sport, arriva grazie alla costanza e ai rischi che si corrono in vista di un futuro migliore. Dobbiamo spegnere per un attimo il cervello e buttarci nella giocata che può cambiare le sorti di una stagione, provare ciò che riteniamo impossibile e dare tutto nei novanta minuti: la vittoria è solo dietro l’angolo.

Davide contro Golia? La leggenda di un uomo che abbatte un gigante dovrebbe essere la bibbia delle squadre italiane che affrontano i migliori club a livello europeo. Il destino, gli episodi, la serata storta di un rinomato campione straniero, unite a una prestazione magistrale dei nostri giocatori, potrebbero riservare piacevolissime sorprese. Liberiamo la mente, gonfiamo il petto, teniamo alto lo sguardo. Il nostro compito è quello di superare le epiche gesta di Annibale: risaliamo la penisola iberica, valichiamo le Alpi e, arrivati alle porte del nostro più grande sogno, diamo l’anima per conquistare il traguardo più ambito, la Coppa dei Campioni.

Dimentichiamoci di ieri, di domani e viviamo finalmente l’oggi. Le sconfitte del passato sono lontane, tutto ciò che conta è qui ed ora, hic et nunc. Con la mente libera dai retaggi del passato vincere sarà molto più semplice. Recuperiamo quella tranquillità e quella sana passione agonistica che si respira sui polverosi campi dell’oratorio, senza farci ingannare dalle nostre aspettative, talvolta così elevate da schiacciare le nostre energie residue. Giochiamo e basta, fuoco alle polveri!"