Malcom, l'ex compagno Cafú racconta la sua vicenda di mercato: "Quando ha parlato del Barcellona, pensavo scherzasse"
Jonathan Cafú, ex compagno di Malcom al Bordeaux, ha ricostruito ai microfoni del Bleacher Report la vicenda di mercato dell'esterno brasiliano, poi finito al Barcellona.
23 luglio ore 9:00, centro di allenamento del Bordeaux - «Stavo allenandomi individualmente, mi sono incontrato con Malcom e andammo insieme in palestra. Mi ha detto “non lavorerò questa mattina”, gli chiesi “perché?”. Stava per essere venduto (alla Roma) e non voleva andare in campo col resto della squadra. “Dirò all’allenatore che rimango qui in palestra”. Non lo convinsi a non farlo, e finimmo ad allenarci sulla cyclette e a chiacchierare».
Ore 13:00, casa di Malcom - «Dopodiché, mi ha invitato per un pranzo di addio a casa sua. Ho chiamato mia moglie e siamo andati lì. Abbiamo trascorso del tempo in piscina, fatto un barbecue e riso molto. Erano circa le 16 quando sono andato via, in quel momento non c’era un accordo».
Ore 17:00 - «Quando sono arrivato a casa, mi stavo rilassando sul divano. Dal nulla, mia moglie se n’è uscita dal piano di sopra: “Malcom è stato venduto alla Roma. La moglie dice che partiranno alle 21”. Allora abbiamo deciso di dargli l’arrivederci».
Ore 18:00 - «Quando sono arrivato, gli ho chiesto cosa fosse successo. Lui mi ha spiegato: “Il mio agente Garcia ha avuto un colloquio col presidente del Bordeaux e ha deciso che andrò alla Roma”. Ero molto felice per lui: “Giocherai in Champions League e tutti sentiranno il tuo nome!”. Stava prendendo la sua roba e parlava di un jet privato che lo avrebbe portato a Roma».
Ore 20:00 - «Ma poi, eravamo all’aeroporto attendendo il suo agente, ma niente. Mezz’ora, un’ora… neanche una parola. All’improvviso, è stato detto a Malcom di tornare a casa. Non capivo. Mi ha detto: “Amico, il Barcellona ha mostrato interesse, un interesse forte…”. Gli ho chiesto se stesse scherzando e ha confermato: “Non scherzo, Cafu. Torniamo a casa”. Era molto eccitato. Il Barcellona è a un altro livello, chi avrebbe potuto dire di no? Avrebbe giocato insieme a Messi».
24 luglio, ore 16:00 - «Quel giorno sono tornato all’aeroporto e ho aspettato fino all’ultimo minuto in attesa che salisse sull’aereo per Barcellona. Il Barcellona è un sogno per ogni brasiliano, senza eccezioni. Si è fidato dei suoi agenti e vi assicuro che non è mai sembrato preoccupato».