Lucchesi: "La Roma si deve ricompattare e cercare un equilibrio. Zeman? Purtroppo contano i risultati"
Fabrizio Lucchesi, ex dirigente della Roma, è intervenuto all'emittente radiofonica Radio Ies per fare il punto sul delicato momento in casa giallorossa. Ecco le sue parole.
Sul momento in casa giallorossa?
“Purtroppo i cambi di allenatore sono sempre momenti negativi. E’ la soluzione meno peggio, non la migliore. In questo momento si deve fare quadrato intorno alla squadra perché non è mai facile prendere in mano un gruppo dopo una gestione forte come quella di Zeman”.
C’è una soluzione?
“In questo momento si deve ricompattare e cercare l’unione all’interno di un equilibrio che si era deteriorato. La squadra non era contro Zeman, ma per una serie di motivi è implosa. Purtroppo paga l’allenatore, ma credo che la responsabilità debba essere di tutti, anche dei giocatori”.
Su Zeman?
“E’ un uomo che fa del suo credo la sua forza. Poi è anche vero che qualche giocatore non è da Roma e non ha neanche ben assorbito i suoi insegnamenti. Il fattore De Rossi è stato decisivo, non era funzionale e non aveva le caratteristiche che cercava Zeman. Questi sono alcuni dei problemi che durante il corso della stagione ti porti dietro. Purtroppo quello che conta è il risultato: la Roma ha fatto qualche bello sprazzo, ma ha sempre concesso troppo”.
Su chi punterebbe per la prossima stagione?
“Se Andreazzoli fa un po' di risultati, arriva a giugno. In questo momento non è facile trovare un allenatore. Blanc viene da fuori, non conoscere il calcio italiano, è un campione ma bisogna capire cosa ha in testa. Vorrebbe fare il manager all’inglese? Siamo in Italia… Allegri rimane al Milan. La scelta è tra altri nomi, ma prima bisogna fare un’analisi del perché gli ultimi due allenatori non hanno funzionato e delle scelte societarie”.
Su Mazzarri?
“Lo conosco benissimo. E’ un uomo che ha fatto bene e sta facendo benissimo. E’ uno di quelli che si stanno distinguendo di più”.
Baldini e Sabatini?
“Lasciamoli lavorare e stiamogli vicini. Al peggio non c’è mai fine”.