Italia, Prandelli: "Non ho ancora deciso l'11 anti-Inghilterra"

09.06.2014 19:07 di Marco Rossi Mercanti   vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com
Italia, Prandelli: "Non ho ancora deciso l'11 anti-Inghilterra"
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Dopo la vittoria nell'ultima amichevole contro la Fluminense, in vista del debutto al Mondiale di sabato sera contro l'Inghilterra, Cesare Prandelli è intervenuto in conferenza stampa al Porto Real Resort. Queste le sue dichiarazioni principali:

Sulla gara di ieri: "I gol subiti sono state due situazioni da errori individuali e non calcio ci stanno. L'obiettivo era dare minuti ai giocatori, avere una continuità di gioco e verificare alcuni giocatori in determinati ruoli: mi pare che per un'ora la squadra si sia comportata bene, mantenendo un equilibrio importante, contro una squadra di club che ha dei giocatori importanti. Poi, con dieci cambi nell'ultima mezz'ora, non era facile trovare subito i giusti meccanismi e trovare un ritmo gara. Abbiamo forzato un po' troppo l'uscita giocando, ma la cosa più interessante dopo la gara è che abbiamo recuperato i giocatori, Barzagli e Paletta, e che i giovani hanno dimostrato il loro entusiasmo. È stato un test vero".

Su Immobile: "Abbiamo 23 giocatori e tutti devono considerarsi titolari. Non ci sono novità: sceglieremo in base alla squadra da affrontare e allo stato fisico e psicologico. In coppia con Balotelli? Tutto e possibile, ma tendenzialmente due punte centrali con giocatori di qualità in mezzo al campo diventa una scelta forzata. Alternativa a Balotelli? Non ci sono alternative. Ci saranno scelte in base a come vorremo attaccare e affrontare l'avversario".

Su Balotellii: "Balotelli sta bene, come il resto della squadra. Ha qualche problemino, ma ci può stare: si sta allenando due volte al giorno... Il colpo subito ieri? Non è un problema".

Sui titolari contro l'Inghilterra: "Non voglio rispondere".

Sui moduli: "In queste tre amichevoli abbiamo voluto vedere se le nostre idee potevano coincidere con la realtà. I moduli sono stati gestiti bene, quindi ne usciamo con più certezze".

Sugli attaccanti: "Siamo tutti protagonisti, tutti potenzialmente delle risorse, quindi qualsiasi scelta farò sara condivisa e accettata con entusiasmo da parte di tutti".

Sul 4-1-4-1 in fase difensiva: "Per correggere certi difetti, certi limiti e certi errori, c'è bisogno di tempo. Quel poco che abbiamo avuto noi, lo abbiamo utilizzato bene. Ieri per 40 minuti non abbiamo mai subito ripartenza. Certo, quando prendi tre gol bisogna cercare di capire, ma se ci sono degli errori individuali vanno accettati e corretti. Nel primo gol, per esempio, c'è stato l'errore di concetto di continuare a giocare il pallone anche quando si era nello stretto: da ora in avanti, non dovremo più fare errori di concetto".

Sulla condizione: "Siamo arrivati nei tempi, adesso lavoreremo sulla velocità e la rapidità. Cercheremo di curare i dettagli. Questa è una squadra che ha nelle gambe la possibilità di arrivare fino in fondo ai Mondiali".

Su Immobile come Schillaci: "Io avevo fatto un paragone con Schillaci perché quest'ultimo, nel 1990, considerato da tutti la quinta punta poi divento capocannoniere. Questo vuol dire che ci si deve preparare mentalmente, opportunità dopo opportunità. Ci sarebbero tanti altri esempi, come Grosso nel 2006. Per questo tutti devono sentirsi protagonisti".

Sull'ammirazione dei brasiliani per Pirlo e Balotelli: "È un effetto molto piacevole, non pensavamo. Secondo me perché hanno visto che è una squadra che cerca sempre e comunque di giocare: questo ci dimostra che quando una squadra vuole giocare a calcio, è apprezzata a tutte le latitudini del Mondo".

Sulla tenuta difensiva: "Il problema di non prendere gol è di tutti, non solo nostro. Ogni tanto, quando subisci dei gol, arriva la preoccupazione generale. In questi quattro anni, abbiamo disputato delle ottime competizioni, quindi non dobbiamo sottovalutare questo aspetto, ma dobbiamo anche pensare che fa parte del gioco. L'idea nostra è fare qualche gol in più dell'avversario, se proprio dobbiamo subirne".

Su Napolitano che ha detto che non ci si deve accontentare: "Come abbiamo sempre detto dobbiamo ascoltarlo perché è uno degli uomini più saggi che abbiamo. Ha ragione, dobbiamo ascoltarlo".

Sulla sua figura: "Potrei far mio il concetto del Trap, ovvero che l'allenatore è come un condannato a morte, che deve solo conoscere l'ora della sua esecuzione. Probabilmente il condannato a morte riesce ad avere delle risorse impensabili. Forse, se l'ha detto lui, è arrivato tante volte a morire, ma non è mai morto".

Sul turnover: "Non possiamo dire che faremo turnover, ma dobbiamo pensare di vedere una squadra che può cambiare partita dopo partita. Anche ieri abbiamo provato di capire se Darmian può posizionarsi a sinistra ed ha fatto bene. Se recuperano bene i giocatori, comunque, non li cambierei mai. Non è che devo cambiare per forza".

Sul Costarica: "Ha temperamento e fantasia. Non andrà sottovalutata e sarà difficile di affrontare non solo per noi, ma anche per le altre del girone".

Sui portieri di riserva: "Sirigu sta recuperando: nel giro di due giorni dovremmo essere al 100. Perin ha esordito ieri e l'esordio può riservarti brutti scherzi. Sono comunque convinto che avrà un grande futuro".

Sul fatto che tutti accettino serenamente le sue scelte: "Sono convinto e deve essere così: ad un Mondiale uno può essere protagonista anche solo per cinque minuti. Nessun giocatore deve creare dei problemi, perché non faremmo harakiri, ma di più. La squadra deve condividere con entusiasmo e credo che i primi nostri tifosi saranno quelli che andranno in panchina".

Sulla fame dei giocatori: "Fisicamente stiamo bene, non abbiamo scuse, quindi abbiamo voltato pagina. Adesso non è che io voglia stimolare ulteriormente i giocatori: è un dato di fatto che, quando in una squadra c'è questo entusiasmo, c'è sana competizione. E questo, ci fa sicuramente molto bene".

Su Chiellini e Verratti ieri non impiegati: "Marco oggi ha la febbre, ieri era un po' strano, probabilmente la stava covando. Per Giorgio, invece, ho ritenuto opportuno fare altre scelte".

Su difesa bassa: "Pensavamo di avere vantaggio facendo portare avanti gli esterni loro: dopo due minuti, infatti, ci hanno fischiato due fuorigioco clamoroso. Poi, nel secondo tempo, abbiamo alzato di 20-30 metri il baricentro e siamo andati appressar li alti. Da allenatore sono molto soddisfatto", riporta tuttomercatoweb.com.

Sullo scetticismo in Italia: "Non dobbiamo mandare messaggi o certezze. Noi l'unica certezza che possiamo dare è che abbiamo lavorato per essere pronti, la squadra caratterialmente non deluderà e lotteremo per la maglia e su ogni pallone. All'inizio di tutte le manifestazioni, in Italia c'è sempre pessimismo: siamo così. Forse psicologicamente abbiamo bisogno di questo stato di insicurezza e criticità. Io sono sereno perché abbiamo lavorato bene".