Italia, Buffon: "Lotito? Non capisco il clamore. Sta vicino alla squadra, ma non entra nello spogliatoio"
“Contro l’Olanda una bella prestazione, forse inaspettatamente. Poteva essere una gara insidiosa, invece dopo otto minuti eravamo sul 2-0 e con un uomo in più. L’approccio è stato buono. Lo sfogo dopo l’eliminazione? Era accaduto qualcosa di sconvolgente, sportivamente parlando, eravamo tutti in confusione. Il mio non era uno scontro generazionale, ma un invito alla meritocrazia, a valutare il reale valore dei giocatori. Polemiche per Lotito? È accaduto anche in passato, non capisco il clamore. Sta vicino alla squadra, ma non entra nello spogliatoio… Analogie con il Conte della Juventus? Molte. Il mister si presentò alla Juventus come poi è rimasto negli altri anni. Questo è un continuo di quel Conte, il concetto calcistico, il modo che ha di trasmetterlo e qualcosa che lo rende speciale. Da parte nostra, ci vuole massima disponibilità ad accettare ogni proposta, dare la disponibilità mi sembra scontato quando si viene da qualcosa di deludente. Rossi? Con Giuseppe ho un rapporto di grande sintonia. Gli ho mandato un messaggio subito dopo la sua non convocazione per il Mondiale, quando apprese la notizia vidi il viso sfigurato. Aveva il viso sofferente di chi pensava di avercela fatta, la delusione che ho visto in lui l’ho vista in pochi e l’ho apprezzata tanto perché vuol dire che ci tiene molto. Devo dire però che nel momento in cui tutti abbiamo criticato Prandelli per determinate scelte ora dobbiamo rivalutarle.
Il nuovo infortunio? Adesso non ci sono tempi di recupero certi e non glieli dobbiamo dare, è qualcosa che snerva. Lo dobbiamo far recuperare nel modo più vero possibile e allora tornerà a fare quello che sa fare e ci aiuterà a vincere l’Europeo. L'addio di COnte alla Juventus? Non c’è entusiasmo quando i ciclo finiscono. Se è qui vuol dire che ha voglia di fare qualcosa di straordinario. Zaza? Mi è sempre piaciuto, adesso sta a noi non rovinarlo. Troppo stranieri? Non conta il numero, conta la qualità. Riforme? Qualcosa va inevitabilmente cambiato, se siamo arrivato a fallire in maniera così clamorosa due mondiali e non abbiamo ancora questo serbatoio di talenti come magari accadeva in passato è perché qualcosa a monte si è sbagliato. Idee? Maturazione dei prodotti del nostro vivaio e paletti sull’undici titolare. I giovani in azzurro? Ci hanno sorpreso positivamente per la cultura del lavoro e la dedizione che hanno negli allenamenti e, non ultima, la voglia di migliorarsi. Sono cose che mi fanno ben sperare per il futuro. Non c’è mai stato un problema giovani al mondiale, fa molto piacere a noi veterani vedere la disponibilità e l’umiltà con cui lavorano e chiedono consigli. Balotelli? Non faccio ancora le convocazioni… Noi siamo giocatori e Mario è un nostro compagno di squadra, non abbiamo la presunzione di dover a tutti i costi dimostrare a qualcuno come ci si deve comportare…”. Queste le parole di Gianluigi Buffon, capitano della Nazionale, in conferenza stampa, come riportato da gianlucadimarzio.com.