Francesco Arca: "Sono un toscano romanista, per vedere la Roma partivo la mattina da Siena"

11.03.2015 18:56 di  Alfonso Cerani   vedi letture
Fonte: AS Roma match program
Francesco Arca: "Sono un toscano romanista, per vedere la Roma partivo la mattina da Siena"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico Gaetano

In un'intervista sull'AS Roma match program, l'attore toscano Francesco Arca ha parlato della sua fede calcistica.

La sua Roma che fase sta attraversando?

“Una fase di passaggio, spero. Bisogna tornare alla vittoria il prima possibile”.

Si è spiegato il motivo di questa flessione?

“Ascolto poco le radio, preferisco farmi un’idea mia. Per me ci sono due problemi: la squadra è meno coesa rispetto a quella dello scorso anno. Come ha detto Sabatini, non vedo il mutuo soccorso del campionato passato. E poi, non sempre la tenuta fisica della squadra dura novanta minuti”.

Dunque, che bisogna aspettarsi da qui al termine della stagione?

“Dobbiamo consolidare il secondo posto. Assolutamente, è fondamentale arrivare in Europa dalla porta principale. Da qui, ripartire il prossimo anno con qualche acquisto mirato. Non c’è tantissimo da fare per arrivare a vincere qualcosa di importante”.

In Europa League quale deve essere l’obiettivo?

“Arrivare il più lontano possibile, cominciando a vincere contro la Fiorentina. Io sarò a Firenze sugli spalti del “Franchi””.

Lo si nota anche dai suoi profili social: segue sempre la squadra dal vivo.

“Certo. All’Olimpico sono abbonato e non manco una partita, in trasferta cerco di andare il più possibile. Ovviamente, compatibilmente con gli impegni lavorativi”.

Come nasce tifoso della Roma? Lei, toscano di nascita.

“Da bambino, quando avevo tre anni, venivo spesso a Roma con mio padre che era paracadutista. Erano gli anni della Roma di Falcao e del secondo scudetto. Ricordo questa città imbandierata, piena di giallo e rosso in tutte le vie. Una cosa che mi è rimasta impressa e mi ha fatto innamorare di questi colori. Ho fatto tante pazzie per la Roma…”.

Ne racconti una.

“In Toscana giocavo a pallone per una società locale. Capitava che mi facevo espellere per andare la domenica a seguire la mia squadra. Partivo la mattina da Siena e tornavo la sera. Tutto in un giorno. Ero uno dei pochi toscani romanisti, oltre che la pecora nera della famiglia: da parte di mia madre sono tutti della Fiorentina. Ma non provo avversione nei confronti dei viola, la mia rivalità è con la Juventus e con l’Inter”.

La sua Roma migliore?

“Quella tricolore del 2001: aveva campioni in tutti i reparti. Il 17 giugno ero allo stadio, poi rimasi a Roma una settimana per festeggiare e partecipare all’evento del Circo Massimo. Indimenticabile”.

Ha mai pensato di fare un film sul calcio?

“Sarebbe bello, ma anche complicato perché il calcio ha duemila sfaccettature da raccontare e condensarle in una sola pellicola sarebbe quasi impossibile. Però magari una fiction si potrebbe realizzare con tanti episodi. Chissà, buttiamo là l’idea per i produttori, ha visto mai...”.