Di Francesco: "Il gap con l'Inter non è altissimo. I Sensi sono grandi persone ma ci sta un addio"
Quattro campionati nella Roma e il titolo di campione d'Italia nel 2001, più una stagione da team manager della prima squadra con Spalletti in panchina. Eusebio Di Francesco è oggi allenatore del Pescara, sua città natale e dove ha conquistato la promozione in serie B per la prossima stagione. L'ex centrocampista giallorosso fa il punto sul mercato giallorosso entrando anche nella delicata situazione societaria.
Che ne pensa Eusebio Di Francesco delle operazioni concluse ad oggi dalla società?
A dire il vero attualmente sono più interessato, per ovvi motivi, alle operazioni riguardanti la serie B. Ritengo comunque che Fabio Simplicio sia un innesto abbastanza importante; il rendimento del centrocampista è sempre stato alto e si rivelerà sicuramente utile alla causa.
E su Adriano come la vede?
Adriano è una scommessa. C’è più scetticismo perché è un giocatore da ritrovare; sarebbe determinante soltanto nel caso si tratti di quel giocatore che tutti ricordiamo fino a qualche anno fa.
Cosa servirebbe a suo avviso per completare la rosa?
E’ un discorso allo stato dei fatti complicato, data la situazione societaria. Sicuramente l’innesto di qualche giovane di qualità andrebbe a potenziare la rosa. Poi, se Mexes va via è indispensabile acquistare un centrale di livello assoluto che sostituisca degnamente il francese. E’ tutto in relazione a chi parte: ognuno andrà correttamente sostituito, se non si vuol perdere terreno dalle altre.
E’ possibile colmare il gap dall’Inter?
Servirebbero cinquanta giocatori. No, a parte la battuta, il gap c’è ma non è altissimo; certo è che dobbiamo attendere il 31agosto per farci un’idea reale sulla situazione della Roma.
Un’ultima domanda, che idea si è fatto sulla questione societaria?
La famiglia Sensi è composta da grandi persone che hanno sempre messo tutta la loro passione al servizio della squadra e dei tifosi. Ho un ottimo legame con Rosella Sensi e con il club, ma nel calcio ci può stare tutto. Anche un loro addio"