Avv. Cascella smentisce De Bruyne: "Oggi l'agente è una figura fondamentale". AUDIO!

20.04.2021 04:00 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Avv. Cascella smentisce De Bruyne: "Oggi l'agente è una figura fondamentale". AUDIO!
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© foto di Pietro Mazzara

L'avvocato Angelo Cascella, esperto di diritto sportivo internazionale ed ex membro del TAS di Losanna, è intervenuto a TMW Radio nel corso della trasmissione Scanner. Partendo dal caso De Bruyne, l'avvocato sostiene una tesi opposta: "La figura dell'agente professionista è indispensabile in certi ambiti, in particolare in quello sportivo nel quale c'è bisogno di conoscere regolamenti e leggi, che necessitano di un'assistenza. Ancor di più in ambito internazionale, dove le problematiche fiscali e contrattualistiche aumentano. In Italia sono normalmente di un paio di pagine, prestampate da un modulo della FIGC, ma all'estero sono almeno di una decina e vengono accordati tra società e atleti, ai quali si affianca un avvocato o assistente fiscale. Quanto più si scende di categoria, altrettanto, più la figura dell'agente è importante. Il beneficiario poi può essere anche la società sportiva e non soltanto il calciatore, e ne abbiamo di esempi di società che si avvalgono di figure che integrano o sostituiscono il direttore sportivo. Ci deve essere sinergia, se un giocatore non è soddisfatto dell'operato di un agente, può benissimo interrompere il vincolo. Tutti guardano alla provvigione, che riguarda il momento finale della trattativa, ma ci sono altre attività che un professionista svolge senza alcun ritorno. Una leggenda metropolitana è quella che dà la colpa agli agenti sul costo di cartellini ed ingaggi, ma la realtà è che dietro ci sono sempre club che spingono per rilevare contratti a condizioni più vantaggiose. L'agente non deve essere un confessore ed un amico, però, o si rischia di confondere i vari piani. Io prediligo la professionalità nei rapporti".

Due parole sulla Superlega.
"Nel 2018 ci fu un convegno con Ceferin e Agnelli che, assieme a Cairo, parlavano di questa Superlega in via di costituzione. Ceferin aveva sempre manifestato la sua contrarietà e Agnelli, a capo dell'ECA, non manifestava parere diverso pur invitando a guardare il modello americano, per me però impossibile da riproporre in Europa. L'aspetto meritocratico su cui si fonda lo sport europeo è molto più bello... Vedo difficile che la UEFA sospenda i calciatori per gli Europei solo perché i club di appartenenza ha deciso di partecipare come società privata ad una manifestazione privata, e andrebbe comunque a depauperare il livello della manifestazione, con quanto ne consegue anche sui diritti televisivi".