Abete: "Totti? Il ricambio generazionale è stato difficile. Destro e Rossi? Polemiche prevedibili"
Giancarlo Abete, presidente della Figc, ha parlato dell'inizio del Mondiale:
Quanta pressione sente addosso alla vigilia di un Mondiale?
"La pressione c'è ed è doveroso che ci sia. Sono anche il presidente della Nazionale... Sento il desiderio di fare bene come Paese. In un momento come quello che stiamo vivendo, sarebbe bello se il calcio riuscisse a dare un contributo positivo. Lancerebbe un volano importante".
Passiamo alle scelte del ct...
"Le polemiche erano prevedibili, nell'ultima parte del campionato sono emersi nuovi nomi. Immobile, Insigne, Destro, Rossi: era naturale che ci potesse essere qualche problema".
Per non dire di Totti, Toni e Gilardino...
"Il fatto che siano rimasti in corsa ci dice quanto siano grandi questi giocatori, ma anche quanto sia difficile il ricambio nel nostro calcio".
Partire con l'Inghilterra non autorizza distrazioni, su questo stiamo certi.
"Il girone difficile ti responsabilizza. Sai di andare con la concentrazione giusta. Siamo spesso andati peggio quando partivamo tra i favoriti. Qui si tratta di sette incontri. Superata la prima fase, poi, tutto può accadere".
Le sue favorite sono le solite magnifiche quattro?
"Brasile, Spagna, Germania e Argentina. Brasile e Argentina perché in Sud America non ha mai vinto un'europea. Spagna perché ha vinto l'ultimo Mondiale, gli ultimi due europei e ha avuto tre club sulle quattro finaliste di coppa. La Germania perché, se andiamo a vedere la media ponderata dei risultati a Mondiali ed Europei, ha la media più alta", uno stralcio delle sue parole riportate da La Gazzetta dello Sport oggi in edicola.