Roma-Manchester City 0-2 - Top & Flop

11.12.2014 13:29 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Roma-Manchester City 0-2 - Top & Flop
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

TOP

L’APPROCCIO AL MATCH – La Roma parte forte giocando alla pari con il Manchester City, creando una grande occasione con Cholevas e subito dopo è Gervinho a impegnare Hart.

DE SANCTIS – Bravo in un paio di occasioni a dire no al City, dimostrando che l’errore contro il Sassuolo lo ha lasciato già alle spalle. A fine partita si comporta da capitano e invita i suoi compagni, già pronti ad abbandonare il campo, sordi alla richiesta dei tifosi, ad andare sotto la Curva Sud.

CURVA SUD – Non è retorica, ma se la squadra deve ancora acquistare esperienza per competere con le migliori d’Europa, la sua tifoseria ha dimostrato una maturità e un amore verso i colori giallorossi da encomio. La Roma viene eliminata dalla Champions League e il pubblico accoglie con un applauso i giocatori, restii ad affacciarsi sotto la Curva, intonando il coro “Vinceremo il tricolor”

L’EUROPA LEAGUE -  Di solito queste serate finiscono come dice il vecchio detto: “Oltre il danno la beffa”. Il cammino della Roma, grazie al successo del Bayern Monaco contro il CSKA Mosca, continua in Europa League, una competizione più consona al reale valore attuale della squadra.

FLOP

 IL SECONDO TEMPO – Alla lunga, con i minuti che passavano e la pressione del City, costretta a vincere a tutti i costi, che saliva, la squadra ha manifestato tutti i propri limiti. Sfortunata nell’occasione del palo di Manolas, ma un City con molte assenze è riuscito a vincere la gara dal punto di vista tecnico e mentale.

LE SOSTITUZIONI DI GARCIA – Le scelte del mister, ancora una volta, non si sono rivelate indovinate. Sostituire un Adem Ljajic che pochi secondo prima di lasciare il campo aveva seminato il panico nell’area di rigore dei Citizens, è sembrata una mossa fuori luogo.

I SUBENTRATI – Destro e soprattutto Iturbe stanno vivendo un momento d’involuzione evidente. Se l’attaccante italiano non ha inciso, ma è andato almeno vicino al gol, Iturbe ha dimostrato ancora una volta di non avere benzina nelle gambe. Dopo pochi minuti era piegato in due dalla fatica, latitando sia in attacco che in difesa.

LA PAURA DI VINCERE – Non solo in questa partita, ma durante il girone che per come si era messo avrebbe potuto riservare ben altro finale alla Roma. La gara contro il Bayern Monaco ha sancito una sorta di data spartiacque per la mentalità di una squadra che, dopo le prime due gare, dove ha ottenuto 4 punti, si è risvegliata più fragile di quello che si pensasse. Non a caso lo striscione della Curva Sud a inizio partita recitava: "Avanti senza paura".

INDIVIDUALISMO - In diverse occasioni i giocatori hanno preferito tentare la giocata individuale invece di servire un compagno più libero, sprecando così parecchie occasioni soprattutto nel primo tempo.