Lo Monaco: "La Roma sta per entrare nel periodo più bello della sua storia. Gli americani se vogliono si comprano i primi cinque club europei"

06.07.2011 16:12 di  Paolo Vaccaro   vedi letture
Fonte: RadioErre2
 Lo Monaco: "La Roma sta per entrare nel periodo più bello della sua storia. Gli americani se vogliono si comprano i primi cinque club europei"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Daniele Lo Monaco è intervenuto a 1927 sui 92.7 di Teleradiostereo.

Tanti complimenti e un infinito in bocca a lupo, al di là della bravura, sei un grande romanista, vestirai questa divisa societaria con tanta emozione?
"Sì, portare la lupa capitolina sul petto mi farà provare grandissima emozione non solo per il primo giorno ma per tutto il corso del mio incarico. Ah lo dico subito nessuno ci toccherà la lupa capitolina che è il nostro simbolo. Non c’è stato mai un periodo in cui ho saputo meno cose della Roma. Mi sto occupando di tante cose che non è il mercato. mentre prima quando facevo solo il giornalista trattavo del mercato della Roma giornalmente, di questi tempi, sapevo di più. So con certezza che Sabatini sta lavorando duramente per fare una grande Roma".

Ti piace come accostamento il fatto che idealmente ricevi il testimone da un altro grande addetto stampa della Roma, Dario Brugnoli?
"Sì, mi piace tantissimo, sono contentissimo di questo e mi emoziona pensare che possa esserci questo passaggio di testimone ideale. Io sarò il Consulente dell’area comunicazione della Roma, mentre il Capo addetto stampa continuerà ad essere Elena Turra, bravissima che in questi anni ha svolto veramente un lavoro straordinario, spesso in condizione difficili".

Che progetto è quello degli americani?
"Un grande progetto. Mi sono accostato ad esso per capire se ci potessero essere delle cose che non mi piacevano e invece non ho riscontrato nulla. Tutto nacque con una battuta per quanto concerne il mio ruolo, fattami da Franco Baldini, quando ancora ero da quella parte della barricata. I proprietari della Roma hanno patrimoni stimati intorno ai 2 miliardi di euro. Vogliono fare una rivoluzione. Vogliono fare un business con lo spettacolo, con la passione, mischiando la garanzia economica alla passione sportiva degli uomini che sono stati scelti, come Sabatini e Franco Baldini, che hanno accettato con entusiasmo questa avventura straordinaria".

Cambiamenti e miglioramenti dell’area della comunicazione?
"Posso dare un’indicazione di massima: tutto il settore della comunicazione sta subendo una profonda ristrutturazione, ciò non significa buttare tutto quello che è stato fatto finora, perché ci sono delle professionalità che hanno lavorato bene nella Roma finora. Di sicuro posso dirvi che il tifoso sarà messo nelle condizioni di identificarsi con la Roma attraverso qualsiasi strumento, e Internet in questo senso sarà strumento primario".

Aprirete i cancelli di Trigoria?
"E’ una questione attualmente sul tavolo. in passato ho provato delusione da tifoso perché mi era stato detto che sarebbe stato fatto ma non fu cosi. Ad oggi ti dico che ci sono delle questioni prioritarie, poi secondiarie terziarie etc.. però Trigoria non è in grado attualmente di accogliere i tifosi, a livello strutturale".

Cosa rispondi a Lotito sulla questione del simbolo?
"Il Presidente Lotito può dire quello che vuole ed è legittimato a farlo, a rispondergli direttamente non devo esser io. Ci sono e ci saranno altre persone preposte a questo, ma al di là di ciò la lupa resta simbolo indissolubile dell’As Roma".

 

Daniele Lo Monaco, consulente del settore comunicazione della Roma, è intervenuto ai microfoni di "A tutto campo", in onda su Radio IES, fm 99.8.

"La Roma ha un responsabile della comunicazione da anni ed è Elena Turra che è bravissima e che continuerà a lavorare nella Roma. Io farò da consulente per quel che riguarda la comunicazione, con compiti di riorganizzazione del settore. La Roma ha rinforzato il settore della comunicazione e ha deciso di farlo con me".


Sul nuovo incarico
"Sono un giornalista e rivendico il ruolo che ho fatto per molto tempo, la gran parte del tempo occupandomi di Roma. I primi otto anni mi occupavo della Lazio per “Il Tempo”. All'epoca era una cosa possibile. Adesso è impensabile affermarsi seguendo una squadra diversa da quella per cui si fa il tifo. Io da tifoso della Roma ho fatto la Lazio con grande piacere all'epoca perchè per me era una crescita professionale. Passare dall'altra parte, lavorare per una società, cambia poco. Io ho sempre pensato che chi lavora da questa parte deve favorire chi lavora per l'informazione, chiunque garantisca un livello di qualità minimo".


Sulla disponibilità economica della nuova proprietà
Gli americani se vogliono si comprano i primi cinque club europei.


Sul ritorno di Franco Baldini a Trigoria
Troppo facile parlare bene di Baldini oggi. L'ho fatto e l'ho scritto su “Rivista Romanista” quando ancora nessuno mi aveva chiesto la disponibilità per questo ruolo.


Sul mercato
Da questo punto di vista vi deluderò. In quest'ultimo periodo sono stato meno informato rispetto a quando facevo il cronista. Avevo troppe cose da fare e non ho chiesto nulla a Sabatini.


Sulle iniziative future per quanto riguarda la comunicazione
Siamo animati dalle migliori intenzioni, abbiamo pianificato cento cose da fare. Stiamo lavorando per far entrare la Roma nei siti, nelle case, nei telefonini, nelle tv e nelle radio dei tifosi della Roma. Per rigore professionale, vi dico che ci dovremo confrontare con squadra, presidente e allenatore che non abbiamo ancora visto.


Sulla data di arrivo di DiBenedetto a Roma
Arriva prima del ritiro. Non c'è ancora una data precisa. Il suo arrivo è previsto per la prossima settimana. Fino a oggi non è stata ancora fissata una data.


Un titolo e una foto di questo momento della Roma
Come tifosi romanisti stiamo per entrare nel periodo più bello della nostra vita. Il titolo? “Forza Roma”. Come foto metterei quella di Totti.

 

Daniele Lo Monaco ha rilasciato le sue prime parole da consulente dell'area comunicazione della Roma. Il giornalista, entrato a far parte dell'organigramma societario giallorosso, ha parlato ai microfoni della trasmissione Il Mio Canto Libero, in onda su Radio Erre 2. Queste le sue parole:
"Il mio ruolo sarà quello di consulente dell'area comunicazione. Essa contiene vari settori, c'è una rivista, un canale televisivo, un sito internet, un ufficio stampa di squadra e società. Io sarò chiamato a riorganizzare l'intero settore affiancando la dottoressa Elena Turra e tutte le professionalità che lavorano all'interno della Roma. La nuova proprietà ha ritenuto opportuno riorganizzare tale settore e io me ne sto occupando".

La Roma è finalmente ripartita, immaginando un futuro importante. E' ciò che vi aspettate anche voi?
"Assolutamente sì, si è messa in moto una macchina farraginosa. Da gennaio ad oggi ci sono stati dei normali slittamenti per motivi tecnici e mai sostanziali. Ci sono rigorosissime normative ed è normale qualche intoppo di natura tecnica. In sostanza nulla è cambiato da gennaio, ossia da quando la AS Roma ha scelto il gruppo DiBenedetto quale unico interlocutore. Si è andati dritti su questa strada nonostante varie indiscrezioni contrarie. E' stato un percorso lungo, non ancora completato. La cosa più importante è che la nuova Roma ha già iniziato a lavorare. Si tratta di portare avanti un progetto rivoluzionario. Per i colloqui che ho avuto ritengo che tale percorso meriti l'attenzione dei tifosi, che peraltro saranno riportati al centro della quotidianità della AS Roma".

Qui a Roma si fa tanta opinione. Hai notato un po' di scetticismo intorno a questo progetto? Qualcuno mette in dubbio l'arrivo del signor DiBenedetto a metà luglio. Questa inquietudine la avverti anche tu?
"Qualcuno ha detto nuovi proprietari non hanno soldi, ma parliamo di gente che ha patrimoni personali 2 miliardi di dollari. Sono straconosciuti nei loro ambienti, rispetto a noi hanno un'idea diversa del business. Loro sono abituati a fare gli affari. Se volessero semplicemente tirar fuori una piccola percentuale del loro patrimonio pootrebbero comprare Milan, Inter e Juventus in un sol colpo ma non è loro interessse. Se domani ci fosse necessità di coprire un disavanzo, loro sarebbero in grado di farlo. Questa è la garanzia migliore per i tifosi della Roma. Quando sento dubitare di questi personaggi capisco che tutto ciò può far parte di raccontini allegorici di questa città spesso abituata a raccontare cose diverse dalla realtà. D'altronde, l'attuale realtà non fa piacere a chi non ha cuore la Roma".

Sarete attenti a come i media tratteranno la Roma? Sarete pronti ad intervenire? Farete anche questo tipo di lavoro?
"Io sono per l'assoluta libertà d'espressione nei limiti dell'educazione e della civiltà. Una società come questa deve avere nella comunicazione un aspetto fondamentale. Attraverso tale strumento si punterà ad una trasparenza maggiore che può a sua volta portare a maggiori introiti".

Giocatori e addetti ai lavori saranno dati alla stampa con più facilità? Le radio potranno approcciarsi ai giocatori dopo la chiusura totale degli ultimi anni?
"Do la mia personale garanzia. Ci sarà sensibilizzazione su questo. Dobbiamo ancora incontrare l'allenatore e per ora non c'è stato modo di confrontarsi con la proprietà. Le riunioni fin qui fatte portano a quella direzione, ma voglio dare una cosa per scontata quand'è effettivamente realizzabile. La società ha dato questo input: la Roma è un patrimonio dei tifosi, e attraverso opportune regolamentazioni ci sarà un avvicinamento. Le realtà della città sono tante, c'è chi lavora con mezzi di fortuna. Bisognerà mettere in piedi un protocollo che faccia funzionare la 'macchina'. Di una serie di cose del passato io preferisco non parlare, ho vissuto quel periodo dall'altra parte della barricata e mi mancano elementi per giudicare la materia nel modo più completo possibile. Abbiamo acquistato un terreno e vogliamo costruire il palazzo piu bello del mondo con sensibilità, cortesia ed entusiasmo. Se c'è un pazzo che mi ha chiamato io asseconderò questa follia, altrimenti avrebbero chiamato qualcun altro. C'è un motivo se hanno puntato su di me, l'idea di portare la lupa capitolina sul petto non mi lascia indifferente. Io svolgerò tale compito alla mia maniera, sposando totalmente le tesi della società che ho conosciuto preventivamente. Quando mi è stato illustrato il progetto ho provato a vedere se c'era qualcosa che potesse disturbarmi. Non ho riscontrato nulla. Speriamo di non deludere nessuno".