Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore: "Se la politica avesse voluto creare problemi per la vendita della Roma lavrebbe già fatto"

19.11.2010 12:07 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Fonte: Radio Ies
Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore: "Se la politica avesse voluto creare problemi per la vendita della Roma lavrebbe già fatto"
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© foto di Alberto Fornasari

Ieri sera durante la trasmissione Roma risponde, in onda tutti i giovedì sera a partire dalle 22:30 su IES TV, e condotta da Patrick Vom Bruck e Carlo Zampa è intervenuto il noto giornalista de Il Sole 24 Ore Gianni Dragoni.

Buonasera Dragoni. Partiamo da Angelucci. L’imprenditore romano, da quanto da lui dichiarato, non è interessato all’acquisto dell’As Roma ma come sappiamo è forse la politica a spingerlo. Può l’aspetto politico del nostro Paese anche con un governo in piena crisi incidere sulla vendita?

"Domanda molto corretta ed aggiungerei acuta. La politica se ci ricordiamo bene è sempre stata fortemente interessata alla successione del potere all’interno della società capitolina. Senza andare troppo nello specifico, (eclatante l’intervento di Andreotti per il passaggio dall’era Viola alla maldestra parentesi Ciarrapico ndr) basti pensare all’incontro di luglio tra la Dott.ssa Sensi e l’onorevole Gianni Letta oppure, tornando ad Angelucci, al fatto che Tonino Angelucci sia un deputato del PdL. Posso dire che secondo me la famiglia Angelucci è effettivamente interessata all'acquisizione della società ma a differenza di altri, non ha mai voluto pubblicizzare il suo reale interesse".

Dopo questa risposta: l’aspetto politico può essere più determinate rispetto alla forza monetaria di un qualsiasi compratore?

"L’aspetto politico potrebbe diventare determinante qualora entrassero in campo delle agevolazioni immobiliari. Supponiamo infatti che io vada a pagare la Roma il doppio del suo valore ma con garanzie per la costruzione del nuovo stadio con tutto il business che potrebbe muoversi intorno alla costruzione dello stesso. In quel caso l’aspetto politico potrebbe influire in maniera decisiva. Vorrei aggiungere però, per chi avesse paura di un ostacolo da parte della politica per la cessione della Roma, che se qualcuno avesse voluto veramente mettere i bastoni tra le ruota l’avrebbe fatto molto prima".

I contratti in scadenza non possono essere rinnovati perché la Roma è in vendita. Per la precisione, e prendendo questo come esempio, il contratto di Philippe Mexes è in scadenza il prossimo giugno. In questo modo si potrebbe perdere un valore importante della compagine giallorossa quasi con le mani legate. I tifosi della Roma cosa devono pensare?

"Il problema in questo momento è la mancanza di prospettive future reali. Inoltre la Sensi è depositaria di una firma dal valore di 5 milioni di euro. Per i rinnovi dei contratti, al momento, l’unico organo che può effettuarli è il consiglio di amministrazione".

Quanto può durare in questo senso, il lavoro di Venturini all’interno del CdA della società giallorossa?

"L’incarico formalmente durerà fino all’atto conclusivo di tutta la vicenda, e quindi fino al momento dell’effettiva vendita della Roma. Cosa che secondo me arriverà al massimo entro la fine del campionato".

Ultima: dobbiamo aspettarci sorprese? E per quanto riguarda la Short-List?

"I nomi che si sono palesati, o che quanto meno sono stati accostati alla vendita della Roma, sono pochi e sono quelli di Angelucci, Tish ( presidente dei NY Giants, ndr), del fondo Aabar e in ultimo il misterioso magnate rappresentato dallo Studio legale Tonucci. Appurato che di Angelucci abbiamo già detto, per quanto concerne Tish possiamo dire che i suoi emissari hanno già smentito qualsiasi interresse per la buona conclusione dell’affare. Mentre una nota particolare spetta al fondo arabo. Per il mio modo di vedere le cose la funzione del fondo è quella di far oscillare il prezzo della vendita essendo quest’ultimo proprietario del 5% di Unicredit. Altri nomi purtroppo non sono usciti quindi prevedo tempi ancora lunghi per la vendita dell’As Roma".