Dragoni (Il Sole 24Ore): "Il viaggio di Unicredit in USA è una mossa atipica"

25.01.2011 15:00 di Francesco Gorzio   vedi letture
Fonte: Sky Sport 24
Dragoni (Il Sole 24Ore): "Il viaggio di Unicredit in USA è una mossa atipica"
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© foto di Alberto Fornasari

Gianni Dragoni, giornalista del Sole 24 Ore, contattato da Sky Sport 24, ha parlato sul futuro societario della Roma e sul viaggio di alcuni delegati Unicredit in USA: "Una mossa inconsueta, che chi vende va a casa di chi deve comprare? E’ un viaggio della speranza per Unicredit, per vedere chi offre di più tra il fondo americano e Angelucci, che non piace ai tifosi ma non piace molto nemmeno a Unicredit a causa dell’offerta troppo bassa".

Americani spaventati da un’immediata ricapitalizzazione, un ostacolo per le trattative?

"Certamente non potrebbe iscriversi al prossimo campionato se non avrà ricostruito il patrimonio, o riducendo i costi o vendendo giocatori. Abbiamo visto negli ultimi mesi ha avuto problemi nel pagamento degli stipendi. Il valore espresso dalla borsa, 150 milioni, è un prezzo troppo alto".

Solo tre gruppi, perché quest’asta non si è creata?

"In effetti è un mistero, un marchio come Roma potrebbe attirare investitori da tutto il mondo. La procedura della gara mi ha lasciato perplesso, non è stata fatta una grande pubblicità. Mi aspettavo un maggior interesse, c’è stata un’impressione generale che la partita fosse avviata verso una soluzione casalinga".

Unicredit pronta a restare nell’azionariato?

"È una possibilità ma se Unicredit rimarrà, agli americani interessa la maggioranza assoluta. Per i soci italiani credo che la banca abbia qualche nome, ma se questa fosse la soluzione è solo per valorizzare meglio la squadra. Oggi venderebbe non guadagnando molto, può sperare in un guadagno futuro".

Quando pesa non avere uno stadio di proprietà?

"Pesa ma non è un ostacolo insuperabile. Due anni fa non aveva uno stadio di proprietà ma c’e stata l’offerta di Soros. Oggi si fatica ad andare oltre i 100 milioni. Sappiamo che ci sono interessi arabi per il Milan, e anche il Milan non ha lo stadio".

Se la chiusura dell’operazione non andasse in porto?

"È possibile uno slittamento della deadline. Essendo una procedura privata gli stessi pretendenti se l’aspettano. Questa mossa americana pubblicizzata, atipica, credo sia fatta per cercare di rialzare la proposta di Angelucci. È anche questo uno degli scopi di questa missione".