Cessione As Roma, lunedì la firma
Il Messaggero - Dimito
Thomas DiBenedetto dovrebbe atterrare a Roma nel week end assieme ai suoi legali. Il direttore operativo di Unicredit, che segue in prima persona la cessione dell'As Roma, insieme a Piergiorgio Peluso, nelle ultime ore ha definito la cessione con la cordata americana. E' probabile che già domenica 3 aprile per Roma-Juventus, DiBenedetto sia in tribuna. UniCredit è riuscita a convincere l'americano a chiudere l'operazione prima del termine massimo. Restano ancora aperti alcuni punti del contratto e degli accordi parasociali. Uno dei punti più spinosi sarebbe rappresentato dalla governante fra la cordata americana e UniCredit. La banca sarà azionista col 40% ma avrà il diritto di rigirare il 35% ad altri soci italiani graditi da DiBenedetto. Poi si tratterà di definire modalità e tempi che consentano a UniCredit di uscire dal capitale, visto che nel 2016 dovrà ritenersi concluso il traghettamento del club capitolino.
Il Romanista - Galli
La trattativa tra UniCredit e la cordata americana capitanata da Thomas DiBenedetto dovrebbe concludersi entro i primi giorni della prossima settimana. Ieri si era sparsa la voce di un possibile quinto socio nella cordata americana: Bill Duffy, principe dei procuratori sportivi nel basket NBA. Mf-Dow Jones, in serata, ha escluso questa possibilità. "L'imprenditore americano (Duffy ndr) - spiega Mf - sarebbe intenzionato a partecipare all'operazione rilevando una parte della quota che rimarrà nelle mani della banca". Quindi, la voce circolata ieri mattina, era sostanzialmente corretta. Non si dovrebbe arrivare a sforare la data del 30 marzo, posta da Unicredit come ennesima deadline per la trattativa in esclusiva. UniCredit rimarrà con il 40% mentre la DiBenedetto As Roma LLC sarà ceduto il 60%.
Leggo - Balzani
Sembra non essere stato fissato nessun incontro per la chiusura definitiva della trattativa per la cessione dell'As Roma. Anzi, si profila un nuovo rinvio (probabilmente il 15 aprile) e tutto sembra dipendere dalla situazione libica (Gheddafi detiene il 5% delle quotazioni della banca) e dalla mancanza del socio italiano con cui UniCredit dovrebbe dividere il 40% del pacchetto rimanente.