Cessione As Roma, avv. Scuderi (Deson&Co.): "Non ci diamo per vinti, aspettiamo la decisione ufficiale di Unicredit"
L'Avv. Maurizio Scuderi, rappresentante legale della Deson&Co. per l'Europa, è intervenuto a Radio Centro Suono Sport all'interno della trasmissione Te la do io Tokio per fare chiarezza sull'offerta definita arabo-statunitense per l'acquisto dell'As Roma.
"Le regole che sono state indicate da Unicredit non imponevano una scala gerarchica dell'offerta. L'interesse non era solo per chi offriva di più ma anche per il prodotto migliore a livello qualitativo. I partecipanti dovevano accettare dei limiti: il primo è quello della riservatezza che tuttora permane. Posso confermare che abbiamo presentato un'offerta vincolante; sappiamo che ci sono altre offerte e da quello che leggo quella di DiBenedetto è stata considerata la più competitiva. Noi ci sentiamo ancora in ballo anche perché con la cordata americana non si ancora concluso nulla. L'offerta che è stata proposta era completa di tutto".
Alcuni organi d'informazione danno cifre: le sembra strano che la Roma si possa prendere solo con 55 milioni di euro?
"Noi abbiamo fatto un'offerta indicando una somma superiore che avrebbe rilevato tutta la Roma senza compartecipazione della banca".
Siete stati paragonati all'agente Fifa Vinicio Fioranelli...
"Non riteniamo giusto in questo momento comunicare alcuna iniziativa, ma una cosa è certa: il buon nome di Sean Deson verrà tutelato. Il Gruppo è ben conosciuto nel mondo della finanza. Il sig. Deson è stato il vice direttore della Credit Swiss di New York e gestisce patrimoni anche orientali. E' l'investitore in cui ripongono fiducia molti fondi che in questa operazione lo hanno anche sostenuto. Sono tante le persone che hanno affidato i propri patrimoni e i propri interessi a Sean Deson, anche personaggi famosissimi. Anche qualche principe arabo o petroliere importante? Sì, ma non posso dire di più".
L'offerta è stata fatta a nome di Sean Deson?
"A nome della Deson&Co. Chi ha parlato di Amyga Investments ha fatto un avvicinamento improprio. L'Amyga è uno strumento operativo, costituita lo scorso anno ma non era finalizzata all'offerta per la Roma ma è nata per altro e non entrerà in questa vicenda. La nostra è una proposta ampia che non si limita al profilo economico. Non ci diamo per sconfitti. Le doti imprenditoriali di Deson sarebbero state molto importanti per il fenomeno Roma. Le idee del Gruppo si espandevano oltre il profilo nazionale, siamo interessati a molti investimenti, c'è un vivo interesse in ambito italiano. Quando i signori di Unicredit sono andati a New York vi confermo che c'è stato un incontro con Rothschild a via Veneto. Rispetto agli americani c'è stata la volontà di andare a trattare sul posto mentre per noi no".
Deson conosce DiBenedetto?
"Sì perché nel mondo finanziario si conosce, è una persona importante. I partecipanti all'acquisto di As Roma sono comunque tutti molto qualificati. Siamo in attesa di ricevere una risposta ufficiale da parte di Unicredit".
Quali sono state le vostre valutazioni quando avete appreso dell'offerta di Aabar?
"Noi eravamo consapevoli della nostra. Ero convinto che la nostra offerta fosse la più qualitativa e sono rimasto molto sorpreso dei lanci d'agenzia. Non ci saremmo limitati a pensare solo allo stadio ma a fare una cittadella dello sport sviluppando l'economia. Immagino che anche il gruppo DiBenedetto abbia progetti in questo senso".
Come vi spiegate la circostanza nella quale i vertici di Unicredit sono volati a New York per trattare direttamente con gli americani?
"Con un grosso punto interrogativo. Perché dal sig. Deson non sono andati? Forse New York è più vicina del Nevada..."