Siena, Mezzaroma: "Siena-Roma? Spero che abbiano la pancia piena"
Si è svegliato sorridente, per un pareggio ottenuto contro una big del campionato. Per una prestazione importante sfoderata contro quella Juventus che tra le mura amiche è solita non risparmiare nessuno. Il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, ai microfoni di TuttoMercatoWeb fa il punto della situazione sulla sua squadra. Con un occhio a quel sogno che è stato riposto nel cassetto, perché Filippo Inzaghi ha scelto di restare al Milan. Poteva essere un'occasione. Ma ora è giusto gettarsi alle spalle un calciomercato comunque ben condotto da Giorgio Perinetti e Daniele Faggiano.
Presidente, cominciamo dal mercato. Soddisfatto? "Direi di sì. Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e siamo soddisfatti. Poi contro la Juve s'è visto in campo Giorgi, che non ha sfigurato".
Obiettivi raggiunti, tutti tranne uno: Filippo Inzaghi. "Quello era un sogno. Volevo regalare all'ambiente una personalità, un giocatore che aveva vinto tantissimo e poteva aiutare il gruppo. Ma dobbiamo gettarci tutto alle spalle. Il mercato brucia come un fiammifero, ormai è da mettere alle spalle. Dobbiamo andare avanti pensando alla prestazione sfoderata contro la Juventus e al futuro".
A proposito della partita, è stato è un ottimo pareggio. "I risultati arrivano e il pareggio a Torino è importante perché ci consente di guardare avanti con grande fiducia. La Juventus è una grande squadra e checché ne dica il mio amico Conte, è una seria candidata per la conquista del campionato. Anzi, direi la più accreditata".
Si è tanto parlato del possibile ritorno di Maccarone a Siena. Perché non è andato a buon fine? "Voleva tornare. Avrebbe trovato un ambiente ideale dal punto di vista societario per recuperare dal momento negativo che stava vivendo. Ma cercavamo un altro giocatore, anche se per Inzaghi avremmo fatto un'eccezione. Alla fine non c'è stata voglia da entrambe le parti...".
Allo Juventus Stadium si è potuto giocare senza problemi. Ma dalle altre parti c'è stato qualche problema per il freddo. "Se non si gioca a Torino in uno stadio inaugurato da poco non vedo dove non si possa giocare. La temperatura era fredda, anche per noi che stavamo in tribuna. Battevamo i denti. Ma i ragazzi erano riscaldati dall'agonismo e dalla voglia di riscattare la prestazione di Firenze. Il problema degli stadi è sempre lo stesso: non si può pensare di andare su strada con macchine d'epoca quando nevica".
La sorpresa più grande riguarda la vittoria della Roma. 4-0 sull'Inter. "Partite tra grandi squadre che finiscono con margini così restano nella memoria dei tifosi. Non me l'aspettavo. L'Inter da noi ha portato tre punti al novantesimo e questa situazione mi fa ancora più rabbia, perché quel giorno abbiamo giocato alla grande. Tornando al 4-0, è frutto di una Roma che sta sempre più diventando la squadra di Luis Enrique. Affronteremo i giallorossi tra qualche giorno, speriamo abbiano la pancia piena (sorride, ndr)".
A proposito di Roma. De Rossi rinnova. "Credo fosse una cosa da fare per la Roma. Sia nel caso che De Rossi decidesse di rimanere o andare via. Così il club potrà avere maggiore capacità negoziale in estate".
Quindi De Rossi, secondo lei, potrebbe ancora partire? Si spieghi meglio. "Che la Roma voglia tenerlo o commercializzarlo va rinnovato il contratto. Secondo me hanno fatto bene a rinnovare il contratto, c'è stata la dimostrazione della Roma di voler fare le cose per bene e l'attaccamento alla maglia di De Rossi. Non dico che lo venderanno, non lo so. Ma sicuramente il rinnovo dà forza contrattuale alla Roma".
Alla Lazio tutti si aspettavano il colpo da 13 milioni...e alla fine è arrivato Candreva. "Fare mercato è molto difficile. Ormai si affacciano su scala internazionale realtà poco conosciute. L'avvento di tanti gruppi a livello europeo sta creando dei problemi, anche perché questi investono non soltanto per avere un ritorno economico dal calcio, ma anche per la reputazione. Prima o poi dovremo interrogarci. Il calcio è un giocattolo complicato, che mettiamo a disposizione dei tifosi per divertirli e divertirci. All'estero è diverso: è un po' il viatico per vendere tanti altri prodotti. Bisogna lavorare sui giovani e per colmare un gap infrastrutturale che ci vede indietro di oltre vent'anni".
Presto gli arabi potrebbero sbarcare in Italia. Li ha presentati Zamparini, per il Palermo. "Mia madre è inglese, credetemi sulla parola: Palermo è più bella di Manchester, quindi se lo hanno fatto lì possono farlo anche in Sicilia. Manchester è ormai patria del calcio, grazie allo United. Quindi diventa affascinante calcisticamente. Palermo invece è affascinante per tutto. Ben venga un investimento del genere, che potrebbe aprire un filone di ingressi, dove fin adesso non ce ne sono stati".