Spezia-Roma 2-2 - Scacco Matto - Squadra scarica e la difficoltà di Borja Mayoral di giocare spalle alla porta

24.05.2021 22:03 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Spezia-Roma 2-2 - Scacco Matto - Squadra scarica e la difficoltà di Borja Mayoral di giocare spalle alla porta
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Termina con un pareggio la stagione della Roma, che rimonta l'iniziale doppio svantaggio ottenendo la qualificazione in Conference League.

LE SCELTE - Poche sorprese per l'ultima formazione di Paulo Fonseca: squadra in campo con il 4-2-3-1  con Karsdorp e Santon tra i pali mentre Mancini e Kumbulla formano la coppia centrale. Darboe e Cristante si posizionano a centrocampo con Pedro, Mkhitaryan ed El Shaarawy alle spalle di Borja Mayoral al posto di Dzeko.
Italiano conferma il consueto 4-3-3 con Vignali, Erlic, Ismalji e Bastoni a comporre la linea difensiva. Agoumé va in cabina di regia, supportato da Estevez e Pobega. Il tridente è composto da  Verde, Nzola e Gyasi.

TESTA SGOMBRA - Lo Spezia non ha nulla da perdere e può giocare con coraggio, senza alcun timore. I liguri pressano fin da subito la Roma mettendo in difficoltà i capitolini. I giocatori giallorossi sono distratti, poco attenti e poco determinati e la testa è fondamentale, anche nel calcio.

DUELLI ED ERRORI INDIVIDUALI - Nzola prende subito a sportellate Kumbulla mentre Santon perde di vista ben presto Verde, come accade anche in occasione del primo gol ligure. I calciatori capitolini, come accennato, giocano senza concentrazione: Darboe sbaglia subito due passaggi, il secondo dei quali scatena il contropiede che porta al primo gol dello Spezia.

TENERE PALLA - La Roma cerca come al solito di trovare l'uomo libero tra le linee e il fraseggio nella trequarti campo offensiva, con Pedro, Mkhitaryan ed El Shaarawy che, a turno, vengono incontro per offrire una linea di passaggio in più al portatore palla romanista. La difficoltà dei giallorossi è però quella di tenere il pallone in fase offensiva perché Borja Mayoral non riesce a essere il terminale offensivo di cui la Roma necessita.
Lo ripetiamo dall'inizio dell'anno: lo spagnolo è molto abile nell'attaccare la profondità ma non ha le caratteristiche per giocare spalle alla porta e reggere da solo il reparto. Non è un caso che, nella ripresa, dopo l'ingresso di Dzeko la Roma abbia avuto più facilità nel far salire la squadra e nel gestire palloni importanti davanti all'area dello Spezia. 
I giallorossi sono riusciti a ribaltare la situazione sia grazie a un calo fisico dei padroni di casa e sia grazie a una reazione d'orgoglio, facendo prevalere nella ripresa le maggiori motivazioni e il tasso tecnico superiore.