Scacco Matto - Roma-Torino 3-0, ricordi del girone d'andata

10.03.2018 21:05 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Roma-Torino 3-0, ricordi del girone d'andata
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Quinta vittoria nelle ultime sei partite per la Roma, che rifila tre gol al Torino mantenendo il terzo posto in classifica.

LE SCELTE - Pur con lo Shakhtar all’orizzonte, Di Francesco limita il turnover allo stretto necessario causa squalifiche. Davanti ad Alisson l’unico cambio rispetto a Napoli è Juan Jesus, che prende il posto di Federico Fazio nella linea con Alessandro Florenzi, Konstantinos Manōlas e Aleksandar Kolarov. Radja Nainggolan e Kevin Strootman sono i due interni ai lati di Daniele De Rossi, con Cengiz Ünder e Stephan El Shaarawy (unico cambio per scelta tecnica rispetto al San Paolo) ai lati di Patrik Schick. Walter Mazzarri sceglie invece un 4-3-3, con Iago Falque, Daniele Baselli e Alejandro Berenguer alle spalle di Andrea Belotti.

 

 

 

MANCA UN PUNTO - La proposta di gioco della Roma è iperverticale: appena si intravede la possibilità di avvicinarsi alla porta di Sirigu, si forza la giocata in avanti. L’efficacia di essa, però, è ampiamente insufficiente, a causa della sistematica mancanza di uno dei puntini da unire: al centro Schick viene troppo poco spesso indietro per fare la giocata sulla trequarti, a destra il triangolo manca del vertice-Nainggolan, più impegnato a venire dentro al campo, e a sinistra di El Shaarawy, guardato continuamente a vista da De Silvestri, che non gli lascia spazio. Al contrario il Torino, che subisce la partita, può beneficiare di spazi più ampi per giocare a sua volta in verticale, risultando molto più incisivo, specialmente sul lato destro dove Iago Falque ha tante possibilità di uno contro uno con Kolarov e permette ai suoi di andare in profondità, alzando il baricentro e consentendo ai compagni di accompagnare l’azione con più uomini. Alisson è decisivo sull’ex della partita e su Afriyie Acquah, che arriva a concludere dopo un errore in disimpegno del portiere.

STATISTICA - Il Torino difensivamente è estremamente pratico: pochi fronzoli e molta aggressività, che si traducono in tanti angoli e punizioni concesse. La Roma, dal canto suo, è tutto tranne che precisa nel giocare queste situazione, ma a forza di dover difendere su di esse l’errore è contemplato: i due gol giallorossi, di Manōlas e De Rossi arrivano su seconde palle rimesse in gioco dopo respinte, prima su un corner e poi su una punizione laterale.

PIÙ LEGGERI - In mezzo, due sostituzioni per gli ospiti: la prima vede l’uscita di Iago Falque, molto stanco dopo un primo tempo di grande impegno, rimpiazzato da M’Baye Niang; la seconda l’ingresso di Antonio Barreca al posto dell’infortunato Lorenzo De Silvestre, con Cristian Ansaldi dirottato a destra. Cambi che riducono il potenziale a disposizione di Mazzarri, elemento che, insieme al vantaggio ottenuto, libera mentalmente (e non solo) la Roma, che comincia a far vedere qualcosa in più a livello offensivo, con più sovrapposizioni e un maggior numero di scelte sbagliate in situazioni in cui precedentemente - e non solo in questa gara - si era sbagliato. Anche perché la zona centrale è presidiata in modo migliore, vista la rotazione del triangolo di centrocampo che porta Nainggolan più in alto in un 4-2-3-1 che riempie il buco lasciato nel primo tempo. Con due gol in cascina, si può pensare anche alla Champions League: entra Gerson al posto di Cengiz, con Mazzarri che sbilancia ulteriormente la squadra inserendo Simone Edera per Acquah. Ma non si gioca più da parecchio, Di Francesco risparmia minuti a De Rossi e Strootman inserendo Lorenzo Pellegrini e Maxime Gonalons e sfruttando nel finale anche un contropiede che porta al definitivo 3-0 del numero 7 su assist di Nainggolan, il secondo dopo quello servito a De Rossi. Una Roma più simile a quella del girone d’andata, non brillante ma rimasta sul pezzo finché è rimasto necessario e più libera una volta sbloccato il punteggio. Una buona notizia, almeno in chiave campionato: per la Champions servirà anche altro.