Scacco Matto - Roma-Torino 1-2, i giallorossi si accendono troppo tardi
La Roma esce prematuramente dalla Coppa Italia: il Torino vince all’Olimpico con i gol di Lorenzo De Silvestri e Simone Edera, non basta la prima rete in giallorosso di Patrik Schick.
LE SCELTE - Di Francesco opera un amplissimo turnover, con dieci undicesimi nuovi rispetto al match contro il Cagliari: l’unico confermato è Patrik Schick, posizionato però nel ruolo di centravanti, con Cengiz Ünder e Stephan El Shaarawy ai lati. A centrocampo il regista è Maxime Gonalons, con Gerson e Kevin Strootman ai fianchi; in difesa esordio stagionale per Lukas Skorupski in porta e dal primo minuto per Emerson Palmieri a sinistra, con Bruno Peres a destra e i due mancini Juan Jesus ed Héctor Moreno al centro. 4-3-3 per Mihajlović, con Simone Edera, Andrea Belotti e M’Baye Niang davanti.
AL LARGO - Il Torino si difende presidiando prevalentemente la zona centrale e lasciando più scoperti gli out, anche per un lavoro non puntuale di rientro da parte delle punte laterali: la Roma, dunque, è più libera di esprimersi sulle due fasce, trovando spesso le discese dei due terzini pronti ad arrivare sul fondo a crossare. Anche in questa gara, però, i giallorossi faticano ad accelerare, trovando un ritmo adeguato solo dopo la traversa colpita da El Shaarawy alla mezz’ora: per circa 10 minuti è efficace il pressing portato molto in alto, che consente recuperi palla più vicini alla porta di Vanja Milinković-Savić, non trasformati però in grosse azioni da gol.
ANCORA ERRORI - Il primo tempo, però, si chiude in col Torino in vantaggio essenzialmente per insieme di errori individuali: prima Gonalons si lascia portar via un pallone che avvia una ripartenza del Torino in superiorità numerica, tamponata da Jesus in calcio d’angolo. Sul tiro dalla bandierina, salta la marcatura sull’uomo più pericoloso, Belotti, che può colpire di testa, suo punto di forza: Skorupski risponde, ma non può nulla sulla respinta di Lorenzo De Silvestri. Proprio il terzino aveva acceso il campanello d’allarme nella prima parte di frazione, chiamando al grande intervento il portiere polacco su un colpo di testa ancora su calcio piazzato: monito lasciato inascoltato.
FAST FORWARD 8 - La prima carta giocata da Di Francesco è l’ingresso nel secondo tempo di Diego Perotti al posto di Ünder: l’argentino di base si posiziona a destra, ma di fatto si muove su tutto il fronte offensivo per cercare di accelerare, con la sua capacità di conduzione del pallone, la fase offensiva. La sua presenza, però, è solo un palliativo che non risolve in nessun modo la mancanza di qualità collettiva, nonostante il palo colpito da Schick di testa.
STRETCHATI - Entra poi Lorenzo Pellegrini per Gerson, con la Roma che si riversa nella metà campo del Torino in massa: il risultato è una squadra lunga, che può subire in ogni momento una ripartenza anche in parità numerica. Un errore, contemplato in quella situazione di gioco, diventa decisivo e lo commette Emerson Palmieri, che non segue il leggibile movimento alle sue spalle di Edera, che deposita in rete il cross di Belotti, chiudendo il match.
ASSALTO SPENTO - La partita potrebbe riaprirsi dopo l’ingresso di Edin Džeko per Strootman e il passaggio al 4-2-4, con il rigore generosamente assegnato da Calvarese: il bosniaco, però, si fa respingere la conclusione da Milinković-Savić riducendo le già poche residue speranze di riprendere la partita. L’assetto, benché squilibrato, favorisce però Patrik Schick, che può venire incontro al pallone per creare qualcosa e di questo ne è avvantaggiata tutta la Roma che alza ulteriormente il ritmo e la propria pericolosità, arrivando al gol proprio con il ceco. Il tempo, però, è poco e la rimonta non riesce, anche per scarsa precisione nei tiri.