Scacco Matto - Inter-Roma 1-0

01.11.2015 07:30 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Scacco Matto - Inter-Roma 1-0
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Privo di De Rossi, contro l’Inter Garcia conferma 10/11 della formazione vittoriosa due turni fa contro la Fiorentina, inserendo Maicon sulla fascia destra e avanzando Alessandro Florenzi sulla linea dei centrocampisti, col tridente ancora una volta composto da Mohamed Salah, Edin Dzeko e Gervinho. Dall’altra parte Mancini non ha lo squalificato Felipe Melo, che sostituisce con Gary Medel affiancato da Fredy Guarin e Marcelo Brozovic; la vera novità però è l’esclusione di Mauro Icardi e il tridente composto da Adem Ljajic, Stevan Jovetic e Ivan Perisic.

I tre iniziano nelle loro posizioni classiche, ma se le scambieranno per tutta la partita non creando riferimenti: addirittura il croato svolgerà funzioni da fulcro prendendo i palloni alti contro i due centrali della Roma. I nerazzurri, consapevoli delle qualità in transizione della Roma, partono bassi, lasciando ai giallorossi il pallone e obbligandoli a giocare in posizione. Il regista lo fa Nainggolan, che è l’unico giocatore della Roma che, da istruzioni, deve essere pressato, in alternanza da una delle due mezzali; gli altri restano compatti in quello che in fase di non possesso è un 4-5-1, con Jovetic davanti e i due esterni chiamati a retrocedere per limitare i loro analoghi avversari. La Roma potrebbe lanciare e pressare sulla seconda palla, ma non ci riesce anche per la non felice partita di Dzeko, spesso sovrastato da Miranda, e finisce provare a combinare con un possesso troppo lento, con sbocchi principalmente sulle fasce che portano a cross sfruttati solo in un’occasione dal suo centravanti, fermato da Handanovic. La più grande occasione del primo tempo arriva con una combinazione tra tre uomini sulla fascia destra che manda al tiro Maicon, con D’Ambrosio che salva su Dzeko, la soluzione non viene tuttavia replicata e tutti gli attacchi successivi si spengono. Al primo possesso palla dell’Inter, la Roma si schiaccia troppo e viene punita: Rüdiger non esce su Medel che calcia, Szczesny è lento ad andare giù e i nerazzurri passano, mettendo la partita sul binario a loro più congeniale. La rete manda infatti in confusione la Roma, che fatica a rientrare nel match fino al duplice fischio di Rizzoli.

Nella ripresa ovviamente cambia poco: l’Inter continua ad aspettare, cambiando l’infortunato Medel con Kondogbia, e la Roma attacca alla ricerca del pari. Nonostante il ritmo basso, la qualità degli uomini in campo permette ai giallorossi di creare occasioni: prima è una giocata di Maicon a liberare Dzeko che sbaglia l’appoggio, poi Salah riesce a scappare a Nagatomo e sbatte su Handanovic, poi il portiere sloveno è fenomenale a eseguire quattro parate in pochi istanti (tiro di Florenzi, tap-in di Salah, rimpallo di Murillo e ancora tentativo di Salah) e a salvare ancora il punteggio. L’uscita di Florenzi scopre la fascia di Maicon, l’ingresso al suo posto di Iago Falque, che si posiziona come intermedio di centrocampo a sinistra, con delega a ruolo di trequartista, dovrebbe nelle intenzioni ingrossare la portata di quella di Digne. Tuttavia, le azioni della Roma restano estemporanee e male accompagnate, con un pericolo per Handanovic che arriva da un calcio d’angolo con colpo di testa di Manolas. L’Inter capisce che la pressione può alzarsi e inserisce Palacio per rendersi eventualmente pericolosa in ripartenza, ma a un quarto d’ora dal termine Pjanic si fa espellere, cambiando irrimediabilmente l’inerzia del match. Senza il suo uomo di qualità, la Roma non può più pensare di manovrare e Garcia le leva anche l’opportunità di alzare il pallone, richiamando Dzeko e inserendo William Vainqueur per poter ricomporre un centrocampo a tre, ma lasciando Salah e Gervinho (poi sostituito da Iturbe) nella morsa nerazzurra. Mancini rafforza ulteriormente il reparto inserendo Ranocchia, portando guidando la barca in porto con il vessillo.

Il tecnico nerazzurro ha dunque trovato le contromisure al gioco di transizioni della Roma, che dal canto suo probabilmente non ha fatto tutto quello che poteva fare per guadagnarsi la possibilità di giocare in verticale, finendo per tornare a un palleggio sterile e venendo punita da uno degli alcuni errori commessi. Probabilmente una serata migliore delle punte avrebbe potuto portare la gara a un epilogo diverso, ma restano dubbi sulla lettura della gara e sulle sostituzioni.