Roma-Real Betis 1-2 - Scacco Matto - Troppa passività in fase difensiva e i soliti limiti di concretezza

07.10.2022 18:50 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Roma-Real Betis 1-2 - Scacco Matto - Troppa passività in fase difensiva e i soliti limiti di concretezza
Vocegiallorossa.it
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

LE SCELTE - José Mourinho tiene fuori Belotti e ripropone dal primo minuto, dopo l'iniziale esclusione contro l'Inter. Alle spalle dell'inglese, agiscono Dybala e Zaniolo mentre, come previsto, Pellegrini non ce la fa. A centrocampo, quindi, spazio ancora a Cristante e Matic con Celik e Zalewski esterni, quest'ultimo preferito a Spinazzola. Solito trio in difesa con Mancini, Smalling e Ibanez.
Il Real Betis risponde con il 4-2-3-1 con Rodriguez e Guardado a centrocampo. Sulla trequarti, agisce Fekir con Canales a destra e Joaquin a sinistra. William José vince il ballottaggio con Iglesias per il ruolo di attaccante.

PUNTI DI RIFERIMENTO - Gli ospiti puntano a non dare alcun punto di riferimento alla Roma: William José si allarga spesso sulla fascia, Canales parte da destra ma cerca la posizione migliore svariando per tutto il campo mentre Fekir agisce prevalentemente sul centro destra ma, anche, come attaccante aggiunto.

ZANIOLO - La Roma si appoggia spesso a Zaniolo per portare la palla nella metà campo avversaria. Il giocatore giallorosso è bravo in un paio di occasioni a proteggere il pallone per poi puntare verso la porta ma viene fermato, in qualche modo, dalla difesa avversaria. 

COSTRUZIONE A 4 - Una delle cose più interessanti la Roma la fa al quarto d'ora quando, come accaduto già molte altre volte, scivola in fase di costruzione formando quasi una linea difensiva a 4, con Mancini terzino destro, Smalling e Ibanez centrali e Spinazzola (subentrato all'infortunato Celik) terzino sinistro. Mancini riceve palla, scambia con Zalewski e si sovrappone sulla fascia. Una soluzione che i capitolini potrebbero cercare con maggiore frequenza.

TROPPO PASSIVI - Durante tutto il primo tempo, la Roma mostra un'eccessiva prudenza in fase difensiva, un'eccessiva passività. Giusto non andare in pressing ultra offensivo contro una squadra come il Real Betis (posto che la Roma, solitamente, non attua un pressing asfissiante), ma è sbagliato anche rinchiudersi e consentire agli avversari di arrivare quasi al limite dell'area senza essere aggrediti ed è proprio così, infatti, che nasce il pareggio degli ospiti. Un tiro da fuori favorito da un lungo possesso palla del Real Betis senza pressione da parte della Roma.

RIPRESA - Nel secondo tempo, gli ospiti abbassano parecchio il proprio baricentro e la Roma conquista un dominio territoriale che non serve, però, a portare altri gol alla causa giallorossa, anche a causa dell'atavico problema delle occasioni sprecate. Zalewski sale in cattedra e crea pericoli costanti dalla sua fascia, con la Roma che tenta di andare in verticale o di passare per le fasce, giocando da una parte per poi attaccare il lato debole.

IL GOL PRESO - La rete subìta nel finale è una beffa per come si è svolta la ripresa, ed è la tipica giocata degli spagnoli: Rodriguez ha attirato la pressione della Roma, allungando i giallorossi, mandando il pallone sulla fascia destra. A quel punto, Canales si fatto trovare libero al centro, poi gli spagnoli sono andati a sinistra e, alla fine, hanno trovato il cross vincente per la testa di Luiz Henrique.