Roma-Fiorentina 3-1 - Scacco Matto - Recuperare palloni e andare subito in verticale
Buona la prima di José Mourinho in campionato, con la Roma vittoriosa grazie al gol di Mkhitaryan e alla doppietta di Veretout.
LE SCELTE - José Mourinho butta subito in campo Tammy Abraham nel suo 4-2-3-1 con Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan alle sue spalle. Cristante e Veretout formano la cerniera di centrocampo mentre Mancini e Ibanez costiscono la coppia centrale difensiva, con Karsdorp e Vina ai lati.
La Fiorentina risponde con il 4-3-3 con Venuti, Milenkovic, Igor e Biraghi a completare il pacchetto difensivo. Pulgar va in cabina di regia mentre Bonaventura e Maleh (quest'ultimo preferito a Castrovilli) agiscono ai suoi lati. Callejon e Gonzalez giocano esterni con Vlahovic prima punta.
LA SITUAZIONE - I viola sono venuti all'Olimpico con l'idea di pressare subito alto, seguendo la filosofia di Italiano. La Fiorentina, in fase di costruzione, ha invece cercato di allargare molto il gioco sugli esterni (entrambi schierati con il piede naturale, Callejon a destra e Gonzalez a sinistra), lasciando spazio per gli inserimenti delle due mezzali. Il piano della squadra di Italiano prevede sia di cercare di allargare il gioco e sie di pescare Pulgar libero dalla marcatura, il quale avrebbe dovuto trovare Bonaventura o Maleh liberi tra le linee
PROBLEMA - Cristante e Veretout dovranno affinare i meccanismi con il passare del tempo. In più di un'occasione, entrambi si sono fatti superare troppo facilmente dal pallone, dando la possibilità alla Fiorentina di superare la linea mediana trovando l'uomo libero proprio tra le linee, creando situazione potenzialmente pericolose. In alcune occasioni, sia Veretout e sia Cistante si sono trovati troppo alti, con un'errata dislocazione, e questo ah rischiato di creare qualche pericolo per i capitolini.
VERTICALE - Il nuovo mantra della Roma è di cercare la verticalità. I giallorossi hanno attirato spesso il pressing viola per allungare gli ospiti e cercare immediatamente gli inserimenti di Abraham, Mkhitaryan, Pellegrini o Zaniolo. Tra Mancini o Ibanez, Cristante (spesso basso tra i due centrali in fase di impostazione) e Veretout, non mancano i giocatori dai piedi delicati per dare palloni interessanti a scavalcare la difesa avversaria. Proprio Ibanez trova un corridoio per Abraham dopo un quarto d'ora di gioco, con l'attaccante inglese steso da Dragowski, il quale si becca il rosso diretto.
GESTIONE VANTAGGIO NUMERICO - Come ammesso dallo stesso Mourinho a fine gara, la Roma non è stata perfetta in occasione del vantaggio numerico dato dall'espulsione di Dragowski. I giallorossi hanno creato meno spazi di quanti avrebbero potuto scovare, con la Fiorentina chiusa in un 4-3-2 con Callejon sacrificato.
GOL E CARATTERE - I gol hanno tutti un pizzico dell'identità che Mourinho vuole dare alla squadra. La prima rete deriva da un recupero corale del pallone, grazie agli interventi di disturbo di Mancini e Veretout. Poi Abraham confeziona il cioccolatino per Mkhitaryan. Il secondo viene generato grazie a un altro pallone recuperato, questa volta da Mkhitaryan stesso che lo strappa di forza dai piedi di un suo avversario, servendo Abraham nel suo classico movimento fuorilinea verso l'esterno. Poi il cross preciso da parte dell'inglese per l'inserimento di Veretout.
Il terzo gol, guarda un po', prende vita dall'ennesimo pallone recuperato, con un classico contropiede portato avanti molto bene da Pellegrini, raffinato da Shomurodov che vede il classico movimento di Veretout e la partita finisce con i tre punti alla Roma.