Fiorentina-Roma 1-4 - Scacco Matto - Qualità e mentalità
LE SCELTE - Fonseca ripropone Florenzi sulla fascia destra con Mancini, Smalling e Kolarov a completare il pacchetto difensivo. A centrocampo, confermati Diawara e Veretout con Zaniolo, Pellegrini e Perotti a supporto di Dzeko.
Montella deve rinunciare a Chiesa e Ribery e butta nella mischia Boateng accanto a Vlahovic, ormai titolare inamovibile. Pulgar si posiziona in cabina di regia con Badelj al suo fianco mentre Castrovilli parte dal centrosinistra ma, spesso, avanza sulla trequarti. Lirola e Dalbert agiscono ai lati con la linea difensiva. Il reparto difensivo è formato da Milenkovic, Pezzella e Caceres.
START - La gara si può dividere in quattro tronconi: nella prima parte la Roma ha avuto un possesso palla un po' sterile, con la Fiorentina tutta chiusa e pronta a far male partendo dalla fascia sinistra, con Dalbert sull'esterno, Castrovilli a rifinire dal centrosinistra, Boateng a ricevere palla per far salire la squadra e i tagli di Vlahovic a cercare di infilarsi tra Mancini e Smalling. Il gol annullato è un esempio perfetto: Boateng viene incontro, Mancini non lo segue e il centravanti della Fiorentina può comodamente appoggiare a Castrovilli, il quale inventa un gran pallone per Vlahovic, pescato in offside.
GOL - I giallorossi hanno poi improvvisamente fatto valere il proprio maggior tasso tecnico. Diawara fa quello che sa fare molto bene: va in pressione e recupera palla, la dà a Pellegrini e anche lui fa quello che sa fare molto bene: La nasconde, alza la testa e vede Zaniolo libero. Palla al giovane giallorosso che si allunga in spaccata e consente a Dzeko di portare in vantaggio la Roma. La Fiorentina accusa il colpo e viene tramortita dalla punizione capolavoro di Kolarov: i campioni servono a questo e in pochi minuti la Roma ne fa due.
PSICOLOGIA - L'aspetto mentale è fondamentale nel calcio: dopo il gol della Fiorentina, i viola hanno trovato un po' di coraggio provando a mettere paura alla Roma e con un Vlahovic desideroso di mettersi in mostra. Ogni volta che i giallorossi hanno spinto sull'acceleratore, la squadra di Montella è andata in difficoltà e, soffocata dalla maggiore qualità della Roma nei singoli, ha preso il terzo e quarto gol senza più far male alla squadra capitolina, con un atteggiamento rinunciatario e remissimo.